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Categorie: News

Alimentazione e sprechi: presto in commercio gli imballaggi commestibili

Published by
Lucrezia Liuzza

Uno dei problemi che sta interessando tutto il mondo è l’inquinamento non solo atmosferico ma anche ambientale: non sono quindi solo gli scarichi delle fabbriche e delle autovetture ad essere sotto accusa ma anche l’immondizia. Ogni giorno nel mondo si producono moltissime tonnellate di rifiuti e, nonostante l’impegno profuso con la raccolta differenziata, resta davvero ancora molta strada da fare prima di raggiungere un livello di smaltimento soddisfacente.

Come ben sappiamo, nel nostro Paese la situazione è talvolta davvero preoccupante e a farne le spese non è solo l’ambiente ma anche la salute. L’accumulo di immondizia, come è successo a Napoli e Palermo, emette esalazioni maleodoranti dannose per la salute tanto quanto i roghi appiccati che causano forti emissioni di diossine.

Ad oggi sono comunque ancora troppi i materiali non riciclabili e proprio per far fronte a questa problematica sono scesi in campo due colossi come l’Harvard Institute e la Monosol. La collaborazione delle due parti ha già iniziato a dare i suoi frutti con la messa a punto di una particolare molecola biodegradabile che verrà usata per comporre gli imballaggi. Per ridurre ancora di più gli sprechi il processo di packaging realizzerà degli imballaggi commestibili che inizialmente riguarderanno alimenti come cioccolata calda e drink sticks. Chiunque sia stato negli Stati Uniti, o abbia comunque anche solo guardato un film o telefilm ambientato in questi posti, sa perfettamente che questi contenitori sono largamente usati nei bar e nei chioschi per servire caffè o altri cibi cosiddetti “di strada” e subito ci si rende conto dell’impatto che quest’invenzione avrà sul mercato.

I tecnici impegnati in questa invenzione sono stati ispirati dalla pellicola che hanno naturalmente gli acini d’uva: questa sorta di film protettivo riesce infatti a trattenere sia la polpa che il succo del frutto ed è anch’esso commestibile. Secondo le stime i primi eco-contenitori commestibili saranno disponibili in commercio nel giro di un paio di anni. La realizzazione di bicchieri per bevande sarà però solo l’inizio, si sta infatti già lavorando per creare con la stessa molecola diversi tipi di imballaggi che riescano a contenere e conservare anche alimenti solidi e diversi tipi di bevande.

L’ultimo ostacolo da superare è quello dell’igiene, rimane quindi solo da capire come impedire a germi e batteri di contaminare i contenitori che perderebbero altrimenti la commestibilità.

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Lucrezia Liuzza