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Categorie: News

USA: la Ferrero rimborsa le famiglie per pubblicità ingannevole della Nutella

Published by
Lucrezia Liuzza

Pesante attacco alla Nutella, prodotto di punta della Ferrero, uno dei marchi made in Italy più famoso nel mondo. Giunge infatti notizia che negli Stati Uniti d’America, e più precisamente negli stati della California e del New Jersey, il colosso dolciario italiano sia stato denunciato con l’accusa di fare della pubblicità ingannevole.

Il fatto risale all’inizio del 2011 quando Athena Hohenberg, un’abituale consumatrice del famoso prodotto e madre di un bimbo di 4 anni, rimase allibita nell’apprendere che il cioccolato spalmabile non fosse un cibo nutriente e sano. Per quanto possa sembrare assurdo la donna ha così portato in tribunale il colosso italiano sostenendo che le pubblicità trasmesse dai media e da internet indicassero la Nutella come alimento ottimale per una merenda o una colazione.

Il problema dell’obesità infantile negli USA è particolarmente allarmante e forse proprio per questo i tribunali di Trenton e San Diego hanno accettato il ricorso della donna dando il via all’azione legale contro la Ferrero. Ad un anno di distanza dall’inizio della causa, l’azienda italiana ha deciso di mollare la presa e risarcire ogni persona residente negli stati interessati con 4 dollari per ogni barattolo di Nutella acquistato a partire dal 2008 e fino al 2012 – previa dimostrazione di acquisto a mezzo di scontrino – fino ad un massimo di 20 dollari a famiglia. Le stime dicono che, con questa decisione, l’azienda dolciaria italiana si vedrà costretta a sborsare un totale che si aggirerebbe intorno ai 3 milioni di dollari. Un’altra decisione della Ferrero è stata quella di modificare sia gli spot che il sito internet ed ogni altro strumento promozionale adoperato fino ad ora.

Appresa la notizia, il pensiero torna subito al nostro Paese ed alle pubblicità trasmesse dai nostri media; la somiglianza con il caso degli USA è scontata e lampante. Quello che è certo ad oggi è che il nostro Governo si sta muovendo concretamente pensando di copiare il modello Francese e applicare una tassa sul junk food ma per ora pare che tale provvedimento interesserà solamente le bibite gassate e i succhi di frutta. Per tutti gli snack, le merendine e le creme spalmabili sarà per ora concessa una proroga di due anni per ridurre le quantità di grassi e zuccheri contenuti nei vari prodotti.

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Lucrezia Liuzza