Non poteva essere peggiore il tempismo del Pdl: nel giorno di una nuova terribile scossa di terremoto in Emilia, passa sulle agenzie la notizia della presentazione di circa 30 emendamenti al Ddl anticorruzione presentati dai deputati Manlio Contento, Francesco Paolo Sisto e dal capogruppo in commissione Giustizia Enrico Costa. Non vi è ovviamente alcun rapporto di causa-effetto tra gli eventi tragici di queste ore e lâiniziativa politica, e non mancheranno di sicuro le accuse di strumentalizzazione, ma se i titoloni delle agenzie e la comprensibile reazione avversa della quasi totalitĂ delle persone che navigano in rete âfanno testoâ, allora è certo lâultima trovata del partito berlusconiano diverrĂ ancora una volta un boomerang che ne diminuirĂ ulteriormente la giĂ compromessa popolaritĂ . Perchè? Eâ presto detto: tra le proposte di modifica riappare ancora la cosiddetta norma âsalva-Rubyâ, ossia quella che va ad incidere sulla riforma del reato di âconcussione per induzioneâ, limitandolo ai casi dove vi sia una âutilitĂ â o un âvantaggioâ di natura patrimoniale.
Eâ noto che lâex premier Silvio Berlusconi si trova a fronteggiare proprio tale accusa per la famosa telefonata alla Questura di Milano, che ottenne poi lâeffetto di far affidare Karima El Mahroug (meglio conosciuta come âRuby rubacuoriâ) alla consigliera regionale Nicole Minetti. Con la modifica proposta oggi dal Popolo della LibertĂ , tale imputazione andrebbe clamorosamente a cadere visto che, ovviamente, a seguito della chiamata non vi fu alcun tipo di immediato e tangibile vantaggio patrimoniale per lâallora Presidente del Consiglio.
Lâonorevole Sisto respinge questa interpretazione, dichiarando che lâemendamento âNon nasce assolutamente dal processo Ruby ma da un caso in cui era accusato un sindaco di aver avuto una âutilitĂ politicaâ facendo dimettere un consigliereâ. Se non è zuppa è pan bagnato, ma comunque la si pensi gli altri emendamenti presentati dal Pdl vanno generalmente nella direzione di ridurre le pene per corrotti e corruttori. Al contrario il Partito Democratico ha presentato alcuni emendamenti per aumentare le pene per lo stesso reato, come spiega la capogruppo in commissione Giustizia, Donatella Ferranti: âChiediamo anche maggiore effettivitĂ delle pene accessorie: interdizione dai pubblici uffici, interdizione dalla contrattazione, risoluzione del rapporto dâimpiegoâ. Anche sul tema della prescrizione il Pd richiede dei correttivi, o di raddoppiare in generale i tempi di decadenza o di allungarli in presenza di atti interruttivi quali ad esempio una sentenza di condanna.
Sul âsalva Rubyâ la Ferranti è lapidaria e annuncia battaglia parlando dellâennesimo gesto derivante da un âviziettoâ che hanno alcuni parlamentari di casa Pdl ââŚinterpretando il proprio ruolo in parlamento come mera estensione del collegio difensivo di Silvio Berlusconiâ. Secondo lâesponente democratica, la norma sarebbe âestranea ad un provvedimento che mira a rafforzare la lotta alla corruzioneâ e andrebbe dichiarata inammissibile.
Di certo è molto triste sapere che siamo alla vigilia di un nuovo scontro politico ai massimi livelli su delle norme che riguardano una elite di cittadini, mentre la âgente comuneâ in queste ore teme per la propria vita.