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Categorie: News Tecnologia

“Duecento dollari per non usare Facebook”: il contratto tra padre e figlia impazza sul web

Published by
Bruno De Santis

Duecento dollari per non utilizzare Facebook: in un periodo in cui i social network sono quasi un’ossessione, i genitori devono ingegnarsi per tenere lontani dal pc i propri figli e farli concentrare sullo studio. La storia che arriva però da Boston è davvero particolare, tanto che la notizia è rimbalzata in tutto il mondo, riempiendo le pagine di giornali e arrivando persino in Tv: i protagonisti della vicenda sono un’adolescente di 14 anni, con buoni voti a scuola e la voglia di avere qualche spicciolo in più in tasca, e suo padre, Paul Baier.

Proprio l’uomo ha postato sul suo blog il contratto siglato dalla figlia (Facebook Deactivation Agreement): duecento dollari per non accedere a Facebook dal 4 febbraio al 26 giugno. La reazione è stata davvero inattesa: decine di commenti, agenzie di stampa che riportano la notizia, radio e tv che chiedono un’intervista. Un clamore che Paul non si aspettava, come racconta a Digital Life: “Sono scioccato. Mia figlia non si riesce a spiegare perché gli adulti sono così interessati alla vicenda”.

Anche perché non è questo il primo accordo tra padre e figlia: in precedenza avevano fatto un patto per le flessioni (ogni cinque fatte dal padre, l’adolescente avrebbe dovuto farne due) e per le caramelle (per quattro giorni nessuno dei due avrebbe dovuto mangiarne). Accordi passati inosservati, forse perché non avevano toccato una delle icone del mondo moderno, Facebook: “Mia figlia non riesce a capire tutto questo clamore – ribadisce Baier -, così come gli adulti non riescono a capire che c’è una ragazza in America che può vivere senza Facebook”.

Il contratto ha generato anche qualche critica, con il padre accusato di comprare il comportamento responsabile della figlia: “È stata lei a propormi l’accordo – spiega Baier – perché non riusciva a trovare un lavoro da baby sitter. La prima volta ho rifiutato, poi è ritornata e ho detto sì”. Così è stato siglato il contratto e la ragazza ha consegnato la password del suo account al padre che ha provveduto a modificarla. Il contratto ha strappato l’approvazione di Amy McCready, esperto di genitorialità, che vede nel comportamento della ragazzina un “esempio di grande senso degli affari”.

Ora la 14enne dovrà restare senza contatti Facebook fino a giugno, ma non è affatto spaventata, come spiega il padre: “Mi ha detto: ‘Papà i miei amici li vedo tutti i giorni a scuola’”. Si può darle torto?

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Bruno De Santis