Succede+solo+in+Italia%3A+prende+in+giro+la+Boldrini+sul+web+e+si+ritrova+la+polizia+in+casa
blogliveit
/2013/05/14/succede-solo-in-italia-prende-in-giro-la-boldrini-sul-web-e-si-ritrova-la-polizia-in-casa/amp/
Categorie: News Politica

Succede solo in Italia: prende in giro la Boldrini sul web e si ritrova la polizia in casa

Published by
Giancarlo Sali

Viviamo davvero in uno strano Paese, dilaniato da una crisi economica gravissima, e dove delinquenza, furti e truffe si rincorrono quotidianamente, ma la polizia postale è impegnata a tenere a bada giovani blogger che fanno ironia sulla Presidente della Camera Laura Boldrini su Internet.

Alessandro M., dopo aver pubblicato sul suo blog personale e sui propri profili  Facebook e Twitter una foto-beffa del presidente della Camera  (“Popolo del tweet, inviamo un fotomontaggio osè al presidente Laura Boldrini, che ci denunci tutti, come in Corea”), si è visto arrivare il Compartimento della polizia postale di Bologna in casa (con tanto di mandato controfirmato dalla Procura di Roma), che gli ha intimato di eliminare immediatamente l’immagine.

Il quotidiano Il Giornale va giù durissimo contro la Boldrini:

“Ha preteso per sé, negli uffici del Parlamento, sette poliziotti della divisione crimini informatici (con buona pace per le indagini sui pedofili e sui terroristi on line) ed ha di fatto «obbligato» la magistratura ad intervenire in tempi insolitamente e straordinariamente rapidi rispetto a quelli riservati ai comuni mortali”.

Per Il Giornale si tratterebbe di un caso di polizia ad personam, definizione che non condividiamo, ma restiamo comunque sorpresi di come di fronte a tante lentezze e difficoltà in cui incorrono i nostri sistemi di pubblica sicurezza e giudiziario, si arrivi a questi interventi scenografici per delle situazioni, sicuramente biasimabili, ma comunque puerili e senza alcuna effettiva importanza o pericolosità.

“Mi chiedevo in che mondo vivesse la Presidente posto che tutti i politici, anzi tutti gli italiani, sono vittime delle stesse prese in giro, più o meno pesanti, ma non hanno la possibilità di mobilitare a quel modo polizia e magistratura. Non mi faccia dire altro, non voglio finire in guai peggiori”, queste le parole del blogger incriminato sulla vicenda.

Published by
Giancarlo Sali