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Categorie: Lifestyle

Quando la moda può anche educare

Published by
Roxana Ionita

Bei vestiti, grandi stilisti, colori, tessuti, sfilate, lusso, Parigi, Milano e New York. Naturale parlarne quando si fa riferimento al campo della moda, essendo in fin dei conti gli elementi principali che la definiscono. Spesso però si qualifica il tutto tramite una parola: superficialità, essendo l’occhio umano incline a vedere le cose attraverso un velo e mai guardando fino in fondo. E se scopriste invece che la moda non solo sostiene lo sviluppo del senso estetico ma è anche un grande strumento, capace di educare l’uomo portandolo ad abbracciare atteggiamenti differenti?

Molti stilisti lanciano dei messaggi attraverso le proprie collezioni, alcuni più profondi,altri meno, alcuni più evidenti, altri più nascosti. Veri e propri manifesti,che essendo espressi da persone di un determinato calibro, vengono percepiti più seriamente,suscitando maggiore riflessione e facilitandone quindi la diffusione. Non a caso, guardando indietro nel tempo, i grandi nomi della moda rimangono nella storia anche grazie alla loro visione del mondo e alla capacità di esprimere con stile e raffinatezza i propri pensieri attraverso le creazioni. Coco Chanel lottò per il modello di donna indipendente, nonostante le molteplici controversie della sua epoca; Yves Saint Laurent fu il primo a trarre ispirazione dalla strada, cambiando lo statuto dell’alta moda, considerata fino a quel momento solo come realtà autoreferenziale.

Un esempio recente è la collezione uomo primavera/estate 2014 di Giorgio Armani, attraverso la quale lo stilista tenta di sensibilizzare il pubblico, sul tema del femminicidio ,fenomeno che, in Italia, ha purtroppo una larga diffusione. Egli si rivolge in particolar modo al pubblico maschile,individuando una certa aggressività, a cui si oppone totalmente. Lo stilista si distingue nel suo ambiente proprio per la tendenza a trasmettere dei valori positivi e ad affermare l’aspetto educativo della moda.

Adoperando gli elementi a sua disposizione,quindi colori e tessuti, Armani crea indumenti che possano donare all’uomo un’aria confidenziale, sicuro negli atteggiamenti,perdendo però le caratteristiche maschiliste,ben diverse dal concetto di virilità. Lontano da complessi e sicuro di sé,egli indossa colori mai azzardati precedentemente,come il rosa antico, il blu indaco e il bianco, colore difficile se non abbinato nella maniera più opportuna (a detta dello stilista). La giacca, elemento principale di questa collezione, si allontana dal modello classico,acquistando linee più morbide e meno rigide; allo stesso modo le maglie conferiscono un atteggiamento più rilassato. I tessuti stessi appaiono morbidi e leggeri, come se si volessero coprire i muscoli ed eliminare la forza e la prepotenza,a favore della gentilezza e della tenerezza.

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Roxana Ionita