“Il governo kenyano sta chiedendo ai nostri mujaeddin nel centro commerciale di negoziare. Ma non ci saranno negoziati di nessun genere al #Westgate“.
Mascherati e vestiti di nero, i dieci assalitori sono entrati nell’edificio con armi automatiche AK47 e alcune granate, sparando all’impazzata sulla gente e facendo esplodere bombe a mano.
“Ero all’interno del centro commerciale, eravamo riparate in un negozio al primo piano. Abbiamo sentito un boato. Ci siamo alzati e abbiamo sentito un secondo boato”. Così racconta un testimone.
39 morti e 150 feriti è l’ultimo bilancio della strage che gli islamisti hanno pianificato e messo in atto intorno alle 13.00 ora locale di ieri 21 settembre, in Kenya, allo shopping center Westgate di Nairobi, uno degli edifici più frequentati da turisti. Tra gli ostaggi era stata presa anche la missionaria italiana laica Rita Caparra che dichiara: “ci hanno tenuti chiusi per cinque ore. Avevamo paura che ad un tratto arrivassero e ci uccidessero come hanno fatto in altre stanze dell’edificio.” Tra i deceduti vi sono cittadini britannici e francesi ed un uomo somalo sposato con un’italiana.
“Abbiamo respinto attacchi terroristici prima. Li sconfiggeremo ancora una volta”. Il presidente Kenya Uhuru Kenyatta, in un messaggio alla nazione, annunciando anche di aver perso alcuni familiari nell’attacco codardo dei terroristi, esorta i cittadini a rimanere coesi in quanto il loro scopo è di dividere i kenioti.
Intanto l’attacco è ancora in corso. Con l’edificio circondato e tanti ostaggi terrorizzati.
[FOTO: Sky TG24]