A 10 anni dalla rivoluzione “smartphone”, l’azienda canadese Blackberry cede alla coppia di assi IOS-Android. Blackberry in crisi preannuncia un piano d’attacco “doloroso ma necessario”.
Blackberry ha tentato un contrattacco dopo la già profilatasi crisi degli anni scorsi e ha dato vita a due nuovi modelli, Q10 e Z10, che avrebbero dovuto far decollare il nuovo sistema operativo Blackberry 10. La società ha pagato lo scotto di un rallentamento avanguardista rispetto alle innovazioni vincenti e incalzanti proposte dalle due realtà leader del momento: Apple con iPhone e Samsung con la famiglia Galaxy.
I due storici amministratori delegati Jim Balsillie e Mike Lazaridis hanno già abbandonato la barca a gennaio 2012, lasciando il posto al poco noto Thorsten Heins che, nonostante i tentativi di rilancio con nuovi telefonini più accattivanti, non sembra riuscire nell’impresa: in rete circolano voci di una possibile vendita, o comunque di una pesante ristrutturazione.
Il Ceo di Blackberry annuncia un ulteriore ridimensionamento nel settore consumer, privilegiando ulteriormente l’utenza imprese. La produzione di smartphone verrebbe ridotta a solo 4 modelli. Il modello di punta sarà lo Z30, che non approderà nel mercato italiano, mentre lo Z10, flop di vendite, viene relegato ad una fascia medio-bassa. Lo Z10 è il principale imputato per l’ulteriore perdita registratasi nel secondo trimestre del 2013. Dei soli 3,7 milioni di Blackberry venduti, la maggioranza riguarda vecchi modelli e per di più di fascia bassa. Una sconfitta non solo per il modello ma soprattutto per il nuovo sistema operativo Blackberry10.
La qualità dei dispositivi e dell’ultima versione del loro sistema operativo BB10, è indiscussa. Ma ci sono poche applicazioni e il mercato business appare già polarizzato da Apple e Android. Al terzo posto del mercato, quello che Heins puntava a conquistare, c’è ora Windows Phone, una piattaforma ancora giovane e dai numeri sensibilmente inferiori ad Android e iOS. Secondo gli analisti oltre al mancato ingresso di nuovi utenti, molti abbonati decideranno a breve di abbandonare BlackBerry.
Allo stato dei fatti ci sarebbe pronta una vera e propria asta per accaparrarsi gli asset tecnici e tecnologici dell’azienda canadese: questione di giorni e potrebbe partire la gara al rialzo, anche se per ora nulla si sa a proposito di chi potrebbe rientrare nella lista dei potenziali acquirenti.
Novembre è il termine fissato, stando alle indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal, per portare a termine l’operazione. Qualche mese fa si era fatto il nome di Lenovo, circostanza poi smentita dai vertici dell’azienda cinese, e ora è un’altra azienda cinese che si era palesata come possibile acquirente a smarcarsi: Huawei in queste ore ha reso noto che non pensa affatto di effettuare acquisizioni per aumentare il proprio giro d’affari nel mobile.
La Waterloo di Blackberry è consistita nel continuare a credere di poter restare vincente grazie al bacino di utenza delle imprese, sottovalutando la capacità di socializzazione del mondo delle app.