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Categorie: Economia

In Italia arriva Twigis, il social network pensato per i bambini

Published by
Sabrina Mancin

Se il vostro bambino ha fra i sei e i dodici anni, da pochi giorni potete iscriverlo a Twigis, un social network interamente per bambini.

Anche se sembra esagerato registrare dei bambini così piccoli su un social, non è così insolito per loro trascorrere una certa parte del loro tempo su internet. La presenza dei più piccoli sui social è un fenomeno in continua espansione, basti pensare che una ricerca di uKnowKids ha rivelato che il 38% dei bambini sotto i tredici anni ha un account facebook, e il 55% diffonde con troppa leggerezza i propri dati su internet. Twigis nasce per questo, dare la possibilità ai ragazzi fra i sei e i dodici anni di poter interagire fra loro online, ma in un luogo adatto alla loro età.

Uno degli obiettivi di Twigis sta proprio nell’invogliare i piccoli internauti ad utilizzare internet e tutte le risorse ad esso collegate, senza però mettere in pericolo la loro sicurezza. La moderazione continua e il controllo sono due parole chiave per il nuovo social, che garantisce di verificare ogni discussione o messaggio, in modo che non possa nuocere ai bambini. Esiste pure un sistema anti bullo: appena i moderatori si accorgono che qualcuno ha preso di mira qualcun altro possono metterlo in “castigo”, bannandolo dal sito per un giorno, una settimana, un mese, a seconda della gravità della sua azione.

Oltre a offrire sicurezza, nel social per bambini troviamo tutto ciò che normalmente essi cercano navigando in internet. Twigis offre infatti giochi, fumetti colorati, notizie sui loro personaggi della tv preferiti, mondi virtuali in cui comunicare con gli altri attraverso chat. Esiste una posta elettronica interna con la quale possono scambiarsi messaggi.

Ogni utente ha un suo profilo composto da un avatar colorato. Le fotografie sono vietate, ma acquisendo i twipis, le monete digitali del social, i bambini possono arricchire il loro profilo ed il loro avatar. Proprio queste monete servono ad invogliare i piccoli a partecipare ed interagire nel social. Giocando, rispondendo ai sondaggi proposti ogni giorno e commentando le notizie si guadagnano twipis in più.

Per ora gli utenti su Twigis in Italia sono 4 mila, mentre globalmente il sito è conosciuto come Tweegee e conta 4 milioni di visite al mese. L’idea di creare un social per bambini sicuro è venuta ad una startup israeliana, che con la partecipazione dell’editore RCS ha reso possibile l’adattamento italiano. Guardando al futuro, Twigis spera di arrivare a 900 mila utenti unici nel primo anno.

Tornando sulla sicurezza Twigis ha deciso che avrà al suo interno la pubblicità, ma che si tratterà di una vera e propria partnership per far sì che non compaiano pubblicità a caso, ma solo quelle di partner scelti apposta per i bambini. Attualmente in Russia, Brasile, Turchia e Argentina sono attive delle collaborazioni con Walt Disney, Ikea e Lego. Nel frattempo in Italia Twigis ha ricevuto l’approvazione della Polizia di Stato e del Telefono Azzurro, e questo lo si deve proprio all’attenzione estrema posta sulla sicurezza dei bambini, che vuole essere uno dei punti di forza del social.

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Sabrina Mancin