Ho provato a immaginare molte volte quale sarebbe stata la colonna sonora del film della mia vita.
A fine agosto ho ascoltato En e Xanax, il nuovo singolo di Samuele Bersani, incuriosita dal titolo che sembrava una ricetta medica perfetta per alleggerire giorni di fatica e batticuore. Una soluzione alle mie settimane travagliate, soprattutto sentimentalmente.
Mi aspettavo introspezione, malinconia e asprezza e invece ho trovato il racconto di una bella storia tra due esseri fragili e invincibili, come sanno essere gli innamorati.
Un pezzo chiaro, quasi facile, che parla di un ragazzo e una ragazza che si incontrano, si confessano debolezze ed esorcizzano le paure stando insieme, perché “in due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore e su di me puoi contare per una rivoluzione”.
Sulla sua pagina Facebook, il cantautore di Cattolica ha mostrato, un paio di settimane prima dell’uscita, un tatuaggio con il titolo della canzone accompagnato dallo status/confessione: “Per essermi tatuato per la prima volta in vita mia, significa che En e Xanax è per me una canzone veramente Speciale, come Speciale è la storia che ci sta dietro…”.
Nel disco, Samuele mette in piazza i suoi sentimenti e vive una specie di rinascita. Afferma di aver inserito qualche accenno autobiografico, anche se poi ammette che molte idee sono nate ispirandosi a quello che succedeva intorno a lui, non necessariamente a quello che viveva in prima persona. Il risultato sono dieci brani, scritti, arrangiati e prodotti da lui, che hanno poca introspezione bersaniana (che ritroviamo accennata in Spia polacca e Ultima Chance) e molta serenità, a volte quasi allegria e una durezza smorzata da un velato entusiasmo.
Ho ascoltato l’album tante volte, mentre passeggiavo, prendevo la metro, facevo la fila in posta, sceglievo i prodotti dagli scaffali del supermercato.
Non mi accorgevo nemmeno di far ripartire tutto dall’inizio, arrivata all’ultimo brano.
Nuvola numero nove è un disco leggero, anche se qui e là si incontra una certa profondità, da ascoltare per sentirsi un po’ meglio e per allentare le tensioni, come con una pastiglia di Xanax, ma con la sola controindicazione di canticchiare ritornelli orecchiabili e battere il tempo con il piede.