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Categorie: Lifestyle News

2 Ottobre, Festa dei nonni: non ci scordiamo di loro

Published by
Roxana Ionita

Un giorno interamente dedicato a chi viene, il più delle volte, dimenticato ai margini della società. Una festività, che dovrebbe come molte altre, ricorrere ogni giorno, per tutelare e proteggere, coloro che per primi sono sempre presenti, sempre pronti a donare anche quando non hanno niente da dare. Sempre pazienti e una fonte di saggezza difficile da sostituire, oscurata però da un progresso tecnologico e materiale, che spesso non va di pari passo con quello morale. Non a caso, il 2 ottobre, data in cui la chiesa cattolica celebra gli Angeli Custodi, è il giorno dedicato a loro, i nonni.

Sarà il viso scarno segnato dal tempo, le rughe profonde e l’espressione spesso stanca e persa a determinare un’apparente debolezza. Un peso per la società attuale, sempre più all’avanguardia che tende ad escludere chi non ne segue la continua trasformazione e modernizzazione. È una progressiva e subdola perdita di valori che nessuna apparecchiatura tecnologica può sostituire. E così i nonni perdono autorevolezza, diventando una semplice forza lavoro, nei casi migliori. L’anziano che vive da solo è infatti poco adatto ai ritmi frenetici e alla ideologia consumistica.

Il senso della vita non è in realtà legato al produrre e al fare, poichè esiste la cultura e un elemento ancora più profondo, il cuore e quindi la sensibilità, che spesso non si possiede . Gli anziani sono la base della società, coesione del passato, del presente e del futuro, poiché in loro sussiste la voglia di vivere e di proseguire lottando. Sono stati infatti loro a superare gli anni più difficili di una storia che accomuna tutti e l’esperienza di cui dispongono dovrebbe essere tutelata e preservata nel miglior modo possibile.

L’Italia vedeva scomparire il modello di grande famiglia, già nella prima metà degli anni ’90 e il ruolo di prestigio che gli anziani detenevano fino a quel momento, andava sfumando lentamente. Oggi la situazione non è cambiata affatto. Anzi, il paese ha visto un invecchiamento della popolazione, che non ha determinato però una presa di coscienza e una possibile soluzione al problema degli anziani, che sono più di 12 milioni. Difficilmente si mantiene la lunga tradizione dei grandi pranzi domenicali, in cui il posto a capo tavola, segno di rispetto e importanza, una volta veniva riservato ai nonni. Ed è ancora più difficile che qualcuno abbia ancora la pazienza di fermarsi e ascoltarli raccontare le loro lunghe storie.

Sempre più isolati, nella loro solitudine, poveri o abbienti, ma comunque soli. La società non lascia spazio a chi si mostra debole o malato, ma lo taglia fuori. Ci si lascia ingannare dai corpi ormai deboli e vissuti. Lo spirito che ne risiede può però offrire tanto alle nuove generazioni, che non comunicano più, tutto chiedono e niente danno, senza compassione e gratitudine. Non ascoltarli, abbandonarli nella loro solitudine equivale a mutilare se stessi, tagliare le proprie radici e rinnegare il passato.

Come ogni anno le iniziative pubbliche organizzate per i nonni italiani sono tante. Molteplici le manifestazioni e gli eventi organizzati per valorizzare il loro ruolo. La città di Jesolo, in primis, che accoglie un kermesse di cinque giorni (dal 28 settembre al 2 ottobre). Viterbo invita gli anziani del luogo a raccontare storie e ricordi legati alla città e anche Cuneo, Pescara e Fossano si impegneranno per rendere questa giornata speciale per i nonni, ma anche per i giovani che avranno la possibilità di confrontarsi con loro.

Che questa giornata non sia fine a se stessa. Che sia un impulso per accogliere ed amare la vecchiaia e offrire a tutti i nonni la considerazione che meritano, non facendoli sentire colpevoli della loro età, ma orgogliosi della vita vissuta. Al di là del mondo che corre veloce, fermarsi e assaporare pienamente i momenti preziosi vissuti in loro compagnia.

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Roxana Ionita