Ideati da Matt Groening e James L. Brooks, sono la famiglia più famosa della televisione, e sono gialli.
I riconoscimenti, lo share, e la portata simbolica di questo cartone lo hanno reso un vero e proprio fenomeno di costume, tanto da garantirgli anche una stella nella Hollywood Walk of Fame.
È la famiglia americana che viene messa a nudo: Homer, un capofamiglia un po’ goffo e non troppo sveglio; Marge, moglie casalinga devota; Lisa, una figlia brava a scuola che fa da contraltare a Bart, figlio teppista; e poi l’adorabile Maggie Simpson, la cui simpatia è riassunta dal suo ciuccio in perenne movimento.
Ventisei stagioni, più di cinquecento episodi, un lungometraggio per il cinema nel 2007, ci ricordano come il successo di questa serie e la sua longevità non abbiano precedenti nella storia della TV.
Lo stile grafico si è evoluto drasticamente in tutti questi anni, come una puntata celebrativa dal sapore meta-testuale sottolinea per voce del “famoso” presentatore Troy McClure (settima stagione – Il 138º episodio spettacolare), ma lo spirito è rimasto intatto: politica, società, cultura e comicità si mescolano sapientemente da sempre nella creatura di Groening e Brooks.
“Chi ha sparato al Sig.Burns” e “Paura di volare” sono solo alcune delle puntate che hanno fatto la storia dello show, ma che tutti i fan ricordano anche a distanza di anni.
In Italia, invece, la serie ha recentemente scosso le cronache per eventi legati al mondo dei suoi doppiatori: dal mancato accordo sull’ingaggio delle doppiatrici Liù Bosisio (Marge) e Ilaria Stagni (Bart), che per questo hanno abbandonato la serie dopo più di vent’anni; alla recente scomparsa del direttore del doppiaggio Tonino Accolla, che ha lasciato Homer orfano della sua voce storica.
I Simpson devono probabilmente il loro successo planetario anche al più grande cast di comprimari che si sia mai visto in un cartone animato: oltre la famiglia già citata, la mole di personaggi che fa da contorno ai protagonisti, rendendo Springfield (la città fittizia dove è ambientata la serie) una più che plausibile città americana, è vastissima e ognuno di essi è approfondito con almeno una o due puntate a lui dedicate.
Abbiamo così il commissario Winchester, capo incompetente della polizia cittadina; Apu, l’immigrato indiano che gestisce il famoso Jet Market; il perfido Sig. Burns, imprenditore senza scrupoli e datore di lavoro di Homer; Krusty il clown, curioso intrattenitore televisivo dalle abitudini non proprio sane e l’elenco potrebbe continuare con più di un centinaio di nomi, dai più famosi alle mere comparse.
Senza contare i camei di diverse celebrità che hanno fatto capolino in una o più puntate della serie durante gli anni, acquisendo le fattezze gialle tipiche dei Simpson: dai gruppi musicali come i Rolling Stones, i Green Day, gli Who; attori del calibro di Tom Hanks, Richard Gere, Mel Gibson, Dustin Hoffman, Tom Cruise e anche questo elenco potrebbe protrarsi all’infinito.
All’interno di questo enorme cast, durante gli anni, non sono mancate anche delle morti eccellenti e definitive, che hanno segnato la scomparsa di questo o quel personaggio dalla continuity della serie.
E riguarda proprio una morte all’interno del cast il recente annuncio del produttore esecutivo Al Jean, il quale ha dichiarato che durante la 26esima stagione “uccideremo uno dei personaggi principali dei Simpson”.
Giusto per fomentare il toto-nomi, Jean si è sbilanciato dicendo che “L’attore che presta la voce a questo personaggio ha vinto un Emmy per quel ruolo”.
Per saperlo non ci resta che aspettare la 26esima stagione, che però non arriverà in Italia prima di un paio d’anni.