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Categorie: News

Hollande su spionaggio americano: le spiegazioni di Obama non convincono

Published by
Domenico Cacciapuoti

Si ritorna a parlare di lui, della talpa della National Security Agency, Edward Snowden. Dai suoi ultimi documenti, si accerta una capillare rete di spionaggio delle telefonate dei cittadini di Nazioni quali Messico, Russia, Gran Bretagna, Germania e Francia. Domenica, infatti, é stato il Messico a chiedere con forza spiegazioni, dopo le rivelazioni della rivista tedesca Der Spiegel sul fatto che lo spionaggio aveva riguardato anche il governo, e in particolare la posta elettronica dell’ex presidente Felipe Calderón.

Lunedì é stato il ministro degli Affari esteri francese, Laurent Fabius, a convocare immediatamente l’ambasciatore americano a Parigi, Charles Rivkin, dopo le indiscrezioni pubblicate da Le Monde.
Oggi c’é un incontro privato al Quai d’Orsay tra Fabius e il suo omologo americano John Kerry sul tema della Siria, ma non è escluso che anche la questione Nsa venga posta sul tappeto. Barack Obama ha chiamato al telefono il presidente francese Francois Hollande, assicurando piena amicizia e voglia di proseguire il confronto diplomatico, malgrado le tensioni per il programma di sorveglianza Nsa. Il presidente americano ha cercato di spiegare a quello francese che le rivelazioni di Le Monde sono state distorte, secondo quanto riferito dalla Casa Bianca.

Ma le rassicurazioni di Obama non sembrano per ora aver sortito l’effetto sperato: una nota dell’Eliseo sostiene che Hollande, nel corso della stessa telefonata ha espresso profondo biasimo e disapprovazione per le attività di spionaggio Usa. In effetti, i dati pubblicati dal Le Monde sono chiarissimi. Tra le migliaia di documenti sottratti alla NSA dall’ex dipendente c’è un grafico che descrive l’entità della sorveglianza telefonica effettuata in Francia. Si è constatato che in un periodo di circa 30 giorni, dal 10 dicembre 2012 al 8 gennaio 2013, 70,3 milioni di registrazioni di dati telefonici francesi sono stati eseguiti dalla NSA.

L’agenzia dispone di diversi metodi di raccolta. Quando i numeri di telefono vengono composti in Francia, si attiva un segnale che avvia automaticamente la registrazione di alcune conversazioni. Tale monitoraggio recupera anche sms e contenuti basati su parole chiave. Infine, in modo sistematico, la NSA mantiene una cronologia delle connessioni di ogni obiettivo. Questo programma di spionaggio é chiamato “US-985d”. La spiegazione esatta di questa denominazione non è stato fornita da Snowden o da ex membri della NSA. Per intenderci, gli acronimi usati dalla NSA per lo stesso tipo di intercettazione in Germania sono “US-987LA” e “US-987LB”. Le intercettazioni appaiono divise in “DRTBOX” e “Whitebox”. Le loro caratteristiche non sono note. Ma si sa solo che sotto il primo codice, ci sono 62,5 milioni di dati telefonici raccolti in Francia dal 10 dicembre 2012 al 8 gennaio 2013, mentre con il secondo codice si segnalano nello stesso periodo 7,8 milioni di intercettazioni di vario genere.

I documenti forniscono una spiegazione sufficiente per pensare che l’obiettivo della preoccupazione della NSA siano non solo i sospettati di attività terroristiche, ma anche individui appartenenti al mondo degli affari, della politica o dell’amministrazione francese. Il grafico recuperato dalla talpa Snowden mostra che le intercettazioni della NSA in media riguardavano 3 milioni di dati al giorno con punte di quasi 7 milioni al 24 dicembre 2012 e il 7 gennaio 2013. Da Copenaghen il primo ministro Jean-Marc Ayrault si è detto scioccato dallo spionaggio americano e ha richiesto agli Stati Uniti risposte chiare su queste pratiche. «È inverosimile che un paese alleato come gli Stati Uniti – ha aggiunto – possano arrivare a spiare così tante comunicazioni private che non hanno alcuna giustificazione strategica, alcuna giustificazione di sicurezza nazionale». Anche il ministro dell’Interno Manuel Valls ha stigmatizzato l’accaduto parlando di rivelazioni scioccanti che richiederanno spiegazioni precise nelle prossime ore da parte delle autorità americane.

A dire il vero, i giornali americani non hanno preso troppo sul serio le minacce francesi. Il Foreign Policy ha ammesso lo spionaggio americano, ma ha ricordato che la Francia fa altrettanto. Il Financial Times ha ricordato lo scandalo del Grande Fratello francese, quando si scoprì che il servizio segreto francese Dgse intercettava le telefonate dei cittadini francesi. Il Washington Post ha scritto che gli Usa fanno lo stesso delle altri Nazioni, ma con mezzi più potenti.
Con buona pace dei cittadini di mezzo mondo, che possono tranquillamente dire addio alla propria privacy.

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Domenico Cacciapuoti