La Lazio affronta la terza partita di Europa League con l’obiettivo di vincere per continuare il cammino in coppa e ritrovare lo spirito di squadra, che nelle ultime uscite è mancato ai biancocelesti.
L’undici scelto da Petkovic, che deve rinunciare alla fantasia di Candreva, prevede il solito Marchetti in porta; Novaretti e Cana centrali difensivi, Cavanda e il ritrovato Radu sugli esterni, con il romeno che torna padrone della fascia sinistra dopo due mesi di assenza forzata.
Centrocampo di qualità con Hernanes, Ledesma ed il Tata Gonzales a supportare la fantasia di Ederson e del giovanissimo Keita, piacevole sorpresa delle prime sortite in coppa, i quali avranno il compito di innescare l’unica punta Floccari.
L’Apollon Limassol presenta un 11 più modesto ma spera di far valere il fattore campo e si affida alle giocate di Sangoy e Meriem, i giocatori più talentuosi della formazione cipriota.
Dopo i primi minuti di assestamento la Lazio prende il controllo del match ed inizia ad impostare il proprio ritmo.
La ripresa inizia sulla falsa riga del primo tempo con la Lazio che costringe l’Apollon nella propria metà campo.
La Lazio perde così l’occasione di sfatare il tabù trasferta e di allungare, proprio ai danni dei ciprioti, la propria posizione in classifica.
Agli uomini di Petkovic non è mancata la voglia di imporre la propria superiorità ma le soluzioni offensive si sono rivelate inadeguate, soprattutto nel passaggio decisivo.
Ed infatti è proprio il tecnico svizzero ad ammettere, a fine partita, come ai suoi giocatori sia mancata la cattiveria necessaria per trasformare in goal le tante occasioni sprecate, soprattutto nel primo tempo.
Vladimir Petkovic non allontana quindi le critiche e la partita di campionato contro il Cagliari dovrà necessariamente dare quelle risposte che i tifosi laziali, perplessi dopo questo inizio di stagione incerto, si aspettano.