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Categorie: Calcio News Sport

Da Parola a Diego Costa, una rovesciata è per sempre

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Gabriele Tascioni

“Uno stacco imperioso, un volo in cielo, una respinta in uno stile unico. Un’ovazione accompagna la prodezza di Parola”. Così Corrado Bianchi commentava la rovesciata di Carlo Parola, all’indomani di Fiorentina-Juventus del Gennaio 1950. Quella del difensore centrale della vecchia signora è stata la prima rete di questo genere in Italia e, ancora oggi, viene ricordata ogni anno sulla copertina dei mitici “Calciatori” Panini.

Partendo dai campetti dell’oratorio, fino ad arrivare alla finale di Champions League, la “bicicletta” resta il gesto immortale, la consacrazione per un giocatore di qualsiasi livello e categoria. La rovesciata tiene al suo interno l’essenza del calcio: è magia ed entusiasmo, il brivido che tutti vorrebbero provare. L’ultima, in ordine temporale, è stata realizzata Sabato da Diego Costa nel 5-0 contro il Getafe, ma sono tanti i gol in girata impossibili da dimenticare.

Una delle prodezze recenti più famose è stata quella di Ibrahimovic, lo scorso anno, contro l’Inghilterra: le immagini dello svedese che con una straordinaria bicicletta insacca il pallone da 35 metri hanno fatto il giro del mondo.
Da ricordare anche la sforbiciata di Rooney nel derby di Manchester, che ha lasciato il segno soprattutto nel cuore dei “Reds”.

Tornando indietro nel tempo troviamo delle prodezze straordinarie, come quella di Marco Van Basten ai tempi dell’Ajax: precisione incredibile e pallone sotto al set, che non lascia scampo al portiere, immobile ed esterrefatto.

La rovesciata ha anche il dono di rendere famosi giocatori non eccezionali, la cui carriera sarebbe finita senza grande successo, non fosse stato per la prodezza balistica realizzata: una delle vite calcistiche segnate da questo “lampo” è sicuramente quella di Manuel Negrete, centrocampista messicano che segnò un gol straordinario nella coppa del mondo 1986. Controllo di polpaccio, stop di petto, colpo di testa e rovesciata dal limite dell’area: gol.

In Italia i più giovani ricordano sicuramente le recenti reti di Osvaldo, Koné e Julio Baptista; ma per gli appassionati è impossibile dimenticare la rovesciata di Djorkaeff contro la Roma, pallone colpito di collo pieno che si va a infilare sotto al set. Correva l’anno 1997.

Bisogna andare due anni indietro per trovare un gol del genere, firmato per il Bari da Igor Protti in Bari-Fiorentina: cross di Gautieri dopo una grande cavalcata sulla fascia destra, girata al volo dell’attaccante biancorosso e Curva Nord in delirio.

Non ci resta che aspettare, per scoprire chi sarà a siglare il prossimo “diamante” calcistico. Una rovesciata è per sempre.

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Gabriele Tascioni