L’immagine di Zidane che abbandona il rettangolo di gioco passando di fianco alla Coppa del Mondo rievoca ricordi piacevoli a tutti gli italiani. In quell’istante, un tassello della storia recente del calcio mondiale esce di scena come peggio non poteva.
Ecco le dichiarazioni rilasciate al magazine britannico “The Blizzard“:
Difficile immedesimarsi nei panni di Elizondo, è chiaro che quella scelta cambiò inevitabilmente la storia del calcio poiché restituì grinta e fiducia agli azzurri che chiusero la partita aggredendo i francesi, già spaesati per la perdita della loro guida, e causò proprio la fine anticipata (anche se per pochi minuti) della carriera di Zidane, che fino ad allora si era contraddistinto per la sua correttezza ed onestà sportiva.
La cosa più strana é che quella scelta, presa nella partita più importante, nel momento più importante, poteva essere sfruttata come un pretesto per cambiare definitivamente regole considerate oggi da molti vecchie e poco meritocratiche, ed invece si insabbiò tutto e si proseguì con errori grossolani ed evidenti, ad oggi in alcuni casi incapaci di essere visti da addirittura 6 addetti (1 arbitro, 2 guardalinee, 2 assistenti di porta ed 1 quarto uomo nella nostra Serie A).
In ogni caso é sempre bello ricordare ciò che successe dopo l’espulsione, i gol ai rigori di Pirlo e Materazzi, l’errore fatale di Trezeguet (anche lui come Zidane ex Juventus), il gol di Fabio Grosso (5 anni prima in C2), che sancì una vittoria che all’inizio dell’avventura tedesca sembrava impossibile da realizzare.
Ed il cielo fu azzurro sopra Berlino.