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Categorie: News Sport

Bambini italiani in sovrappeso, fanno poco sport

Published by
Giorgio Bruni

“Mens sana in corpore sano”. Così scriveva oltre duemila anni fa il poeta e retore romano Giovenale.
Possiamo prendere in prestito le sue parole come mantra anche nei giorni nostri?
Decisamente. A conforto di Giovenale sono arrivati i nuovi dati allarmanti emersi dal convegno “Diabesity Prevention Conference”, la prima conferenza dedicata alla promozione dell’attività motoria e dell’esercizio fisico per prevenire e curare l’obesità e il diabete di tipo 2, promossa da Coni e Federazione Italiana Hockey.
22 milioni di italiani sono affetti da obesità (il 36% della popolazione). 6 milioni di italiani sono sovrappreso (10% della popolazione) e 3,5 milioni soffrono di diabete (5,5%).

Numeri preoccupanti che confermano la tendenza degli ultimi decenni: in Italia si fa sempre meno sport e ad aggravare la situazione è anche uno scorretto regime dietetico alimentare, in cui non si fa attenzione alla prevenzione, sottovalutando il rischio delle malattie che ne derivano. Sono sempre di più i bambini italiani in sovrappeso.

“Un diabetico sovrappeso raddoppia il proprio rischio di morire entro 10 anni rispetto a un diabetico di peso normale e per un diabetico obeso il rischio quadruplica”, ha affermato Paolo Sbraccia, presidente della Società Italiana dell’Obesità (SIO).

Non solo in Italia è monitorata l’assiduità dell’attività motoria nei nostri giovani: anche la scuola di scienze della salute della University of South Australia ha condotto una corposa ricerca, presentandola a Dallas in occasione del congresso dell’American Heart Association.

I ricercatori hanno analizzato 50 studi sul fitness nei ragazzi fra il 1964 e il 2010 includendo oltre 25 milioni di bambini, di età fra i 9 e i 17 anni, di 28 paesi.

Sono 8.000 i ragazzi italiani osservati nella nostra indagine, hanno dagli 11 ai 17 anni e il loro declino è simile agli altri ragazzi” ha spiegato Grant Tomkinson, che ha coordinato la ricerca.
I ragazzini non corrono più veloci come i loro genitori alla loro età e la salute cardiovascolare nell’infanzia sta peggiorando. Le cause sono soprattutto legate al sovrappeso.
Complessivamente, nel mondo, i giovani perdono circa il 5% di velocità ogni 10 anni. Gli italiani un po’ di più: -6%, come i bambini americani. I giovani sono cosi’ il 15% meno in forma dei loro genitori alla loro età e, correndo 1 miglio (1,609 km), vanno più lenti di 1 minuto e mezzo rispetto alle generazioni precedenti.
La salute cardiovascolare sta calando nel mondo e dal 30 al 60% delle cause del calo della performance sportiva sono dovute all’accumulo di grasso. I giovani oggi possono essere più forma di una volta ma, paradossalmente, si muovono meno. Dovrebbero correre, anche intorno a una pista, andare in bicicletta, nuotare a lungo. Solo con uno sforzo prolungato si mantengono in salute il cuore, i muscoli e l’apparato circolatorio“.

Un appello ad aumentare le occasioni sportive, anche non agonistiche, per i bambini sono arrivati dalla Società italiana di pediatria (Sip) in occasione degli Stati Generali della pediatria che si sono svolti il 20 novembre, giornata mondiale del bambino e dell’adolescente. A Roma, al Campidoglio, pediatri, esperti di attività fisica, alimentazione ed atleti si sono confrontati in un congresso ‘Bambini, attività motoria e sport’, mentre in diverse città della penisola sono state promosse numerose altre attività dedicate all’importanza dell’attività fisica per il benessere e lo sviluppo psicofisico dei piccoli e dei ragazzi.
Bisogna promuovere una vera cultura dello star bene e dello sport inteso come divertimento, solo 2 ore di “educazione fisica” non bastano.

Foto: Ansa.it

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Giorgio Bruni