Come una pubblicità che interrompe la visione di un film nel momento migliore, anche l’Inter sembra aver interrotto la propria corsa verso la testa proprio quando sembrava stesse per arrivare alla definitiva consacrazione tra le squadre che lottano per le posizioni Champions. Esclusa la Juventus, che sta viaggiando a ritmi impossibili (addirittura meglio delle due stagioni passate), Roma e Napoli sono incappate in diversi scivoloni ultimamente, ma i nerazzurri non hanno avuto la prontezza di cogliere la palla al balzo e approfittare al 100% della parziale sbandata presa dalle squadre di Garcia e Benitez. Alcuni pareggi avrebbero potuto facilmente tramutarsi in vittorie, ma sembra che alla squadra di Mazzarri manchi ancora qualcosa in termini di pragmatismo. Può essere solo colpa delle assenze? Analizziamo la situazione.
Dopo la partenza sprint, con 13 punti nelle prime 5 partite, sono cominciati i primi affanni. Tra la sesta e l’ottava giornata i pareggi con Cagliari e Torino e la brutta sconfitta con la Roma in casa hanno rappresentato il primo freno verso la testa del torneo. Nelle successive quattro partite c’è stata una bella ripresa, con 10 punti su 12 portati a casa, poi ci sono stati i pareggi con Bologna e Sampdoria. Un andamento “a sinusoide”, fatto di picchi e bassi, che denota il fatto che all’Inter manchi ancora qualcosa per lottare a pieno con le prime della classe.
I numeri parlano di miglior attacco del campionato, ma non bisogna dimenticare che le cifre sono state di molto gonfiate dalla goleada rifilata al Sassuolo.
Che fine ha fatto il funambolico centrocampista che lo scorso anno ha spesso deliziato San Siro con le sue giocate? Il giovane Mateo sembra aver perso parte della sicurezza che ha sempre dimostrato, e per un creatore di gioco come lui è una mancanza grave. L’idea dei Mazzarri era quella di trasformarlo in un incursore alla Hamsik, ma l’infortunio accusato nel corso della preparazione estiva ha inficiato il lavoro dell’allenatore. Al ragazzo croato sembra mancare la capacità di inserirsi e concludere a rete, ma in generale appare sempre più spaesato, incapace di trovare una collocazione che gli permetta di esprimere al meglio le sue enormi qualità.
Abbiamo visto prima il caso di Belfodil, ma anche negli altri reparti manca qualcosa. A centrocampo giocano quasi sempre i soliti, le fasce senza uno tra Nagatomo e Jonathan sono scoperte (Zanetti non può fare il lavoro che vuole Mazzarri, e Pereira è impresentabile ad alti livelli) e la difesa senza i suoi titolari soffre (per fortuna Rolando si è dimostrato migliore del previsto).
Anche con questi problemi però l’Inter è in piena lotta per un posto Champions. L’impressione che con 2 o 3 aggiunte potrebbe anche approfittare degli impegni di Juve e Napoli per avvicinarsi a loro, ma oltre agli acquisti c’è bisogno di un ulteriore salto di qualità a livello mentale. Solo con quello si eviterà di subire goal in situazioni evitabili, e magari le partite come quelle di domenica saranno chiuse prima.
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