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Categorie: News Politica

Renzo Bossi indagato anche a Tirana per il falso titolo di laurea

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Daria D'Acquisto

Ora Renzo Bossi è indagato anche in Albania. Samjr Tahiri, ministro dell’Interno albanese, ha dichiarato ai microfoni di Radio 24 che “Sono una decina gli studenti italiani indagati a Tirana, per aver conseguito una laurea senza aver mai seguito le lezioni nelle università private albanesi”. E anche il figlio del Senatur sarebbe uno di questi.

Gli italiani lo hanno conosciuto come un giovane non esattamente brillante, prima ancora che entrasse in politica al fianco del padre. Diverse bocciature e notevoli difficoltà nel conseguire il diploma lo avevano già fatto balzare agli onori della cronaca. Ma la situazione si è fatta più grave in seguito alle indagini su una presunta laurea falsa, conseguita in Albania.

Gli accertamenti in relazione al titolo di studio di Bossi Jr. arrivano in seguito alle verifiche legate all’appropriazione indebita, di cui entrambi i figli dello storico leader del Carroccio sono accusati. A Umberto Bossi è stata contestata l’appropriazione indebita aggravata per 208.565 euro, ai figli Renzo e Riccardo quella rispettivamente di 145.524 euro e 157.933 euro. E tra questi soldi ci sarebbero stati anche i 77 mila euro spesi da Renzo Bossi per l’acquisto della laurea presso l’università albanese di Tirana, oltre a decine di multe pagate con i soldi del partito.

Anche il governo di Tirana ha avviato un’indagine per vederci chiaro sulle attività degli atenei privati incriminati e il ministro albanese ha dichiarato: “Affidiamo a una società internazionale di valutazione di verificare gli standard di qualità degli atenei. Gli studenti fantasma sono un danno per tutti. Sono meno di dieci gli studenti italiani su cui stiamo indagando, hanno preso la laurea in Scienze sociali senza essere venuti neanche un giorno”.

Una delle conseguenze per Renzo Bossi potrebbe essere innanzitutto la revoca del diploma di laurea, ma il governo albanese ha intenzione di agire a più largo raggio, per individuare tutti quelli che “vogliono questa laurea e pagano”. Per quel titolo il “Trota” aveva cercato anche di ottenere l’attestazione di validità in Italia, salvo poi ritirare la domanda a seguito delle perquisizioni disposte dalle Procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria e della bufera sulla Lega. La richiesta era stata peraltro avanzata più volte e aveva suscitato lo stupore dei funzionari, che dopo alcune verifiche su internet, avevano constatato che quel titolo era arrivato in poco più di un anno dalla data del diploma. Forse un improvviso exploit intellettuale, ma quella laurea aveva già destato sospetti.

Sembrerebbe però che nella Lega Nord quello delle lauree albanesi sia una vera e propria routine. Nelle indagini chiuse dalla Procura di Milano, infatti, sarebbe coinvolta anche Rosi Mauro, ex senatrice del Carroccio, ora accusata di appropriazione indebita sempre ai danni delle casse del partito. Anche nel suo caso, risulterebbe una cifra di circa 77 mila euro per l’acquisto di un titolo di laurea albanese in sociologia presso l’Università Kristal di Tirana, cifra “investita” a favore di Pierangelo Moscagiuro, ex guardia del corpo della Mauro.

Ora per l’Università Kristal di Tirana è arrivata una sospensione della licenza per almeno un anno. La decisione del premier Sali Berisha, è frutto anche delle indagini italiane sulla famiglia Bossi, dato che i media albanesi ripresero proprio la notizia sulla laurea ottenuta dal “Trota”. “Non vogliamo il turismo delle lauree comprate, questi studenti fantasma sono indagati per corruzione, abuso d’ufficio e altri reati” ha dichiarato sempre il ministro dell’interno albanese.

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Daria D'Acquisto