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Categorie: Cronaca News

Mendicanti molesti, il comune di Bressanone confisca le elemosine

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Claudio Curti

Confiscare le elemosine ai mendicanti molesti. A Bressanone il sindaco, Albert Purgstaller, ha emanato un’ordinanza comunale con la quale dichiara guerra agli accattoni che stazionano davanti alle Chiese e ai Cimiteri. Ma la Caritas locale è insorta. Il vicesindaco del Pd, Gianlorenzo Pedron, ha provato a spiegare così la situazione: “Non abbiamo alcuna intenzione di fare gli sceriffi, ma se i mendicanti sono molesti o aggressivi è giusto che la polizia municipale intervenga e sequestri loro gli incassi della giornata”.

Non è un caso isolato quello delle ordinanze dei primi cittadini che in Italia fanno discutere. In principio fu il sindaco-sceriffo per antonomasia, il leghista Giancarlo Gentilini che pensò bene di rimuovere a Treviso le panchine dei giardini pubblici per eliminare la presenza degli extracomunitari. Per la cronaca, furono oltre 3.000 i trevigiani che scesero in piazza per protestare contro questa decisione. Ma Gentilini non si limitò solo a questa ordinanza. Con un pizzico di macabra e temeraria fantasia propose, infatti, di far disegnare sull’asfalto delle strade degli enormi teschi per segnalare gli incroci più pericolosi, per concludere poi con la chiamata alla rivoluzione contro i campi nomadi per “eliminare i bimbi che vanno a rubare”.

A Bressanone, in Alto-Adige, il primo cittadino è partito dall’assunto che i mendicanti e gli accattoni non si limitano a sostare davanti a chiese, cimiteri e supermercati, ma spesso diventano “aggressivi e molesti”. Per farli desistere, è stata individuata una nuova via che può essere definita per lo meno originale. I mendicanti colti in flagrante si sono visti confiscare l‘incasso della giornata costituito dalle monetine racimolate dopo ore e ore di sosta all’addiaccio.

Ma non si è fatta attendere la protesta della Caritas locale: “Occorre combattere la povertà, non i poveri”, ha dichiarato il direttore dell’associazione Heiner Schweigkofler. “C’è il pericolo che tali divieti rafforzino il pregiudizio con cui, spesso e volentieri, si etichettano i mendicanti. L’esperienza dei divieti introdotti altrove, del resto, insegna come proibire del tutto l’accattonaggio ed eliminare i mendicanti dalla vista, non risolve affatto il problema”.

Tuttavia queste misure alquanto singolari continuano a essere adottate anche in altre realtà. A Vipiteno, ad esempio, lo scorso anno fu varata la “Regolamentazione del bivacco e dell’accattonaggio”. Si prevedeva, come pena accessoria, la confisca del denaro. Un’ordinanza analoga, introdotta a Venezia, si scontrò con la bocciatura del Consiglio di Stato. Una vera e propria task-force contro gli “accattoni di professione” venne disposta a Mantova nel 2010, e portò ad uno scontro duro fra Comune e Chiesa.

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Claudio Curti