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Categorie: Cultura News

William Kentridge realizza un’opera di 550 metri sul Tevere

Published by
Francesco Giuffrida

Se dovessimo associare qualcosa alla città di Roma, sicuramente penseremmo al Colosseo, alle sue antichità, ai fori, alle sue basiliche rinascimentali, monumenti che ricordano i fasti del passato della magica capitale. Nel 2014, però, l’arte moderna conquisterà la città eterna: William Kentridge, artista contemporaneo sudafricano, noto per i film d’animazione realizzati tramite disegni a carboncino, sta realizzando un’opera di 550 metri sui muraglioni che circondano il Tevere.

L’opera è stata voluta dall’associazione Tevereterno Onlus e, in particolare, dalla fondatrice Kristin Jones, che ha già messo a disposizione dell’artista una squadra di architetti e designer di grande livello. L’associazione si sta già occupando di anni dell’opera di valorizzazione della zona tiberina, che in questi anni aveva perso il suo fascino, di ridarle lustro e centralità all’interno della vita romana, cercando di attirare, attraverso la sponsorizzazione di artisti ed eventi, molti turisti.

L’opera, che sarà collocata tra le mura comprese tra ponte Sisto e ponte Mazzini, si chiamerà Triumphs and Laments e, come le altre opere dell’artista, sarà estremamente dinamica e dall’aroma sociale. Attraverso la pulitura delle mura dalla patina di smog, realizzerà più di 90 figure in movimento, alte 9 metri, che narreranno i trionfi e le sconfitte che hanno caratterizzato la storia dell’umanità. L’opera avrà quasi le sembianze di una lunga pellicola cinematografica e, attraverso questa successione di figure in movimento, si tenterà di creare un’opera maestosa che i passanti potranno ammirare dal Lungotevere.

L’opera sarà realizzata, però, con una tecnica che non altererà le caratteristiche del travertino, quindi sarà destinata a scomparire a causa dello smog, che col tempo sbiadirà le figure.

I lavori inizieranno nel 2014, per terminare nel 2015 con una serie di appuntamenti performativi. Il budget è di natura esclusivamente privata, messo a disposizione da gallerie e sponsor, evitando in questo modo le varie lungaggini che sarebbero potute derivare da un eventuale finanziamento pubblico.

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Francesco Giuffrida