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Categorie: News

Gaza sott’acqua, almeno cinquemila le persone evacuate

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Daria D'Acquisto

Nabil al-Arabi, segretario generale della Lega Araba, ha lanciato un appello ai paesi di tutto il mondo perchè inviino aiuti nella Striscia di Gaza, messa in ginocchio dalle alluvioni degli ultimi giorni. “La Striscia di Gaza sta affrontando una catastrofe umanitaria a causa delle pessime condizioni meteo e della mancanza di energia elettrica“, scrive al-Arabi in una nota.

La terribile ondata di maltempo ha colpito tutta il Medioriente e in particolare la Cisgiordania. A Gaza l’unica centrale elettrica è ferma da settimane per mancanza di carburante. L’elettricità proveniente da Israele ed Egitto consente una distribuzione di appena tre ore al giorno nelle diverse zone della Striscia. Scarseggiano bombole del gas e gasolio anche per i generatori autonomi e gli abitanti non possono in alcun modo ripararsi dal freddo.

La maggior parte delle strade sono allagate o piene di fango, nonostante le pompe industriali, entrate dal valico con Israele in aiuto ai vigili del fuoco palestinesi, siano al lavoro da due giorni. In alcune zone gli abitati sono costretti a muoversi su imbarcazioni, perché le vie di comunicazione sono ormai completamente sommerse dall’acqua. Sono saliti a 5.250 i residenti evacuati dalle loro abitazioni a causa delle piogge, che stanno devastando un territorio già segnato dagli scontri armati.

Il governo di Hamas avrebbe accusato Israele di aver aperto una diga a est di Gaza per far defluire la massa d’acqua che si era accumulata negli ultimi giorni e tutta l’acqua si sarebbe riversata nel Wadi Gaza, il torrente che attraversa la striscia, allagando le abitazioni di decine di famiglie. Almeno 50 persone sono rimaste ferite a causa del maltempo e pare che tra le vittime ci sia anche una bambina di pochi mesi.

La causa del peggioramento delle condizioni meteo e dell’alluvione è la tempesta Alexa, che da mercoledì si è abbattuta sul Medioriente. Ma la situazione di crisi meteo sarebbe iniziata già lo scorso 5 dicembre.
Stando a quanto riferito da un funzionario dell’esercito israeliano, Israele avrebbe inviato aiuti di emergenza su richiesta delle Nazioni unite.

Centinaia di tweet arrivano a testimonianza di una situazione che diventa ogni ora più grave, con residenti e bambini costretti a rifugiarsi nelle scuole chiuse, unico ricovero possibile in una zona in cui gli ospedali sono insufficienti e gli aiuti umanitari tardano ad arrivare.

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Daria D'Acquisto