La storia di Isabel appare, come recita il titolo dell’omonimo libro, intricata come un mandala tibetano.
L’autore del romanzo, scomparso nello scorso 2012, approda in libreria con una storia scritta nel passato 1996 e pubblicata, con grande felicità dei lettori, dopo la sua morte.
L’opera rappresenta l’ultima traccia del passaggio di Tabucchi sulla terra e ricorda molto lo stile dei grandi romanzi dello scrittore, di cui il pubblico era già nostalgico.
Dopo molti anni il protagonista avverte la necessità di indagare sulla strana sparizione e si mette così sulle tracce della vecchia conoscente, in un cammino che lo condurrà in moltissimi luoghi diversi: dalla Svizzera a Napoli sino alla lontana Macao. Durante il viaggio egli incontra sulla propria via personaggi singolari che gli forniranno informazioni frammentarie e ambigue sul destino della donna, in un contesto che richiama la logica dei videogiochi moderni nei quali bisogna di volta in volta vincere la partita per potere avere accesso al livello successivo.
Ed è in questo modo che Tadeus riesce a ritrovare l’enigmatica Isabel, di cui l’autore delinea un profilo fatto di ambiguità indecifrabili e segreti inconfessati.
Il libro, come molte altre opere tabucchiane, è un opera portoghese anche se è caratterizzata da fascinose sfumature orientali; profuma a tratti di oppio ed è fatto di ombre e emozioni malinconiche.
‘Per Isabel‘ è un romanzo visionario, colmo di interiorità e di riflessione; come ogni opera del suo autore si veste della delicatezza tipica dei cristalli preziosi, solidi nella struttura ma nel contempo dotati di affascinante fragilità.