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Categorie: Economia News

I western di Sergio Leone debuttano in Borsa

Published by
Daria D'Acquisto

Una serie di eventi fortunati durante questa settimana a Piazza Affari. Dopo il lancio da record di Moncler, debutto positivo anche per la Leone Film Group, società fondata dal re del western italiano, Sergio Leone, e oggi guidata dai figli. Con un prezzo di collocamento pari a 4,8 euro per azione, la prima giornata di quotazioni si è conclusa a 4,86 euro, cioè con un rialzo dell’1,25%.

La società era stata creata circa 25 anni fa dal regista insieme ai figli Andrea e Raffaella, e sono stati proprio loro, entrambi soci con il 50% delle azioni, a decidere di quotare in Borsa la società, proprietaria dei diritti di oltre 400 film, tra cui anche quelli del padre degli Spaghetti Western. La società opera anche nella produzione e distribuzione e nel 2012 ha creato un giro d’affari pari a 13,1 milioni, con un margine lordo di 6,7 milioni e un utile netto di 1,5 milioni.

Mio padre sarebbe molto fiero”, ha dichiarato alla vigilia del debutto Andrea Leone, che è presidente della Leone Film Group.
Il grande regista aveva lasciato ai figli solo i diritti su due film, Il Colosso di Rodi e Il Buono, il Brutto e il Cattivo, e il 50% di altri due, Giù la testa e C’era una volta il West. L’obiettivo dei due fratelli, brillantemente conseguito lo scorso anno, è stato quello di ricomprare l’intera library del padre, rilevando anche C’era una volta in America.

La società in 25 anni intanto è cresciuta, fino al lancio in Borsa di oggi.
Mio padre ci ha sempre insegnato a pensare in grande e credo che sarebbe orgoglioso di noi. Il suo nome è rinomato in tutto il mondo ed è considerato all’estero ancora più che in Italia, come spesso accade. Per noi, al di là dell’aspetto professionale, c’è la grande soddisfazione di lavorare per lasciare un segno nel mondo cinematografico e di farlo nel nome di Sergio Leone”.

Insomma, la settimana di Piazza Affari sembra davvero voler ribadire la forza e l’importanza del made in Italy a livello internazionale, dato che anche il nome di Sergio Leone è sempre stato molto apprezzato all’estero come portatore dello stile italiano nel genere western.
Volevamo provare a fare quello che negli Stati Uniti è la regola, perché il cinema è un’industria. Vogliamo attirare investitori da tutto il mondo per fare un salto di qualità importante e vogliamo essere soprattutto un punto di riferimento per gli Stati Uniti quando pensano di puntare sul mercato italiano” ha dichiarato ancora Andrea Leone.

Il 75% delle azioni della società rimarrà ai due fratelli Leone, mentre il restante 25% verrà piazzato sul mercato all’AIM, cioè il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese.
Lo sbarco all’Aim – conclude Andrea Leone – è solo il primo passo. Noi puntiamo al mercato maggiore, dove c’è più liquidità”, insomma non solo Per un pugno di dollari.

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Daria D'Acquisto