Tutti pazzi per gli animali negli Usa. Non solo nelle università spesso gli amici a quattro zampe sono usati per la cosìddetta dogtherapy (in periodo di esami si possono prenotare dei cani per giocarci insieme), ma alla UC Hastings College of the Law sono dotati di proprio ID (per superare i controlli di sicurezza all’entrata) e poter così tranquillamente gironzolare per i corridoi.
E se ormai le università sono dogfriendly lo stesso si può dire delle aziende che sempre più spesso consentono ai propri dipendenti di portare i loro animali al lavoro. Secondo uno studio condotto dalla Central Michigan University, infatti, avere dei cani nei team di lavoro aumenterebbe il grado di affiatamento e collaborazione tra i dipendenti.
Già nel 2006 l’American Pet Product Manufacturers Association (APPMA) sottolineava come un’azienda su cinque, negli USA, aprisse i propri spazi lavorativi agli animali.
Se invece si è pazzi per i gelati americani del marchio Ben & Jerry’s (che, credetemi, ingrassano solo alla vista), la società offre ai dipendenti fino a tre barattoli gratis al giorno di gelato o sorbetto. Ma questo articolo non è incentrato sul trashfood (ahimè!) e allora ecco che Ben & Jerry aprono anche loro le porte ai cosiddetti pets. Il PR Director Sean Greenwood rileva a tal proposito come i candidati alle posizioni aziendali aperte si trovino molto più a loro agio ad aspettare il colloquio vedendo degli animali entrare e uscire dalle varie divisioni.
Michael Oldenburg, di AutoDesk, azienda operante nel settore dei software per architetti e ingegneri, chiarisce invece come il fatto di avere il proprio animale in ufficio consenta ai dipendenti di prendersi un break dal lavoro che altrimenti non avrebbero, diminuendo lo stress.
A tal proposito il Bel Paese non ha in realtà niente da imparare, gli italiani hanno infatti da tempo risolto il problema attraverso la famigerata (lo sa bene il ministro Brunetta) “pausa sigaretta“.