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Categorie: Cultura News

Art Speed Date: dieci minuti per vedere un Raffaello a Torino

Published by
Erika Barutello

Ha percorso quasi tremila chilometri, quelli che separano San Pietroburgo da Torino. Ora è a Palazzo Madama dove resterà abbastanza a lungo da permettere agli amanti della pittura di rimanere incantati di fronte a una delle più belle testimonianze di arte risorgimentale. È la “Sacra Famiglia con san Giuseppe imberbe” di Raffaello ad approdare sotto la Mole fino al 23 febbraio 2014. Dipinta probabilmente intorno al 1506, dopo l’arrivo a Firenze di Raffaello, l’opera è stata identificata con uno dei due piccoli “quadri di Nostra Donna” che Giorgio Vasari segnala tra quelli realizzati per il duca di Montefeltro, Guidobaldo da Montefeltro.

Conservato all’Ermitage di San Pietroburgo il dipinto a olio denota l’evidente influenza di Leonardo che, insieme alla torsione del Bambino e alla particolare acconciatura della Vergine, rimanda senza dubbio alla fase fiorentina dell’artista. Il viso di Giuseppe marcatamente corrucciato è in antitesi con la soavità sublimata del volto della Vergine che tiene sulle ginocchia Gesù, aggrappato al suo collo quasi fosse intimorito dallo sguardo dell’uomo.

Gli sguardi e i gesti dei protagonisti si concatenano con naturalezza in un perfetto equilibrio di proporzioni, forme, prospettiva e colori che affascina da sempre artisti e letterati, come testimonia un passo dello scrittore francese Honoré de Balzac: “Ogni figura è un mondo, un ritratto il cui modello apparve in una visione sublime, intriso di luce, designato da una voce interiore, tracciato da un dito celeste”.

L’opportunità di osservare da vicino nel capoluogo piemontese questo capolavoro nasce da un più ampio programma di collaborazione culturale e scientifica tra le due istituzioni museali. Mentre il dipinto di Raffaello sarà a Torino, nell’intento di replicare il grande successo ottenuto con la prima mostra “Il Collezionista di Meraviglie. L’Ermitage di Basilewsky“, un’altra grande opera del Rinascimento italiano, il “Ritratto d’uomo” di Antonello da Messina appartenente alle raccolte di Palazzo Madama, sarà esposta nella città russa.

Con questa esposizione Palazzo Madama inaugura anche l’Art Speed Date. Con la nuova formula, pensata dalla Fondazione Torino Musei, basteranno dieci minuti per scoprire i segreti della preziosa opera grazie all’intervento degli esperti. “A volte dietro una sola opera si nasconde un’intera mostra”, ha commentato Patrizia Asproni, presidente della Fondazione Torino Musei. A partire da febbraio l’Art Speed Date affronterà un’opera del museo al mese, mentre da fine gennaio la formula coinvolgerà anche l’arte moderna e contemporanea, spostandosi alla Gam.

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Erika Barutello