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Categorie: Economia News Tecnologia

Snapchat: un attacco hacker compromette 4,6 milioni di account

Published by
Gianluca Gotto

Avevamo parlato recentemente del bug individuato in Snapchat da Gibson Security, che avrebbe permesso a un hacker di avere accesso al numero telefonico di diecimila contatti in meno di sette minuti. Nella giornata di ieri, proprio l’attacco di un pirata informatico ha causato danni ben più gravi: le informazioni riservate di ben 4,6 milioni di profili sono state rubate e messe online.

La gravità della situazione si colloca tutta nei dati sensibili resi pubblici, che riguardavano non solo il numero telefonico ma anche la password di accesso. Un disastro vero e proprio per la privacy, considerando che molte persone utilizzano la stessa combinazione alfanumerica per l’email, facebook, twitter e tutti gli altri account.

Oltre all’ingente danno, una vera beffa per Snapchat, che si era presentata al mondo come l’unica app di messaggistica istantanea in grado di preservare la privacy di chi la utilizzava, grazie alla particolare caratteristica di cancellare i contenuti inviati dopo breve tempo, rendendone impossibile il recupero. Queste dichiarazioni erano poi state smentite più volte, dopo che molti erano riusciti a trovare diversi modi per conservare le conversazioni e i file scambiati.

E pensare che proprio un anno fa le cose iniziavano a ingranare per questa social app, che vedeva un vero e proprio boom di download e soprattutto conosceva una enorme diffusione tra i teenager, la fascia commerciale più desiderata nel mondo dei social network. La popolarità tra gli adolescenti, d’altronde, era stata ricercata proprio attraverso l’impossibilità di recuperare le conversazioni vecchie, una peculiarità che avevano reso Snapchat il miglior strumento per praticare il sexting, lo scambio di immagini hot, tanto comune proprio tra i giovani.

Una doccia gelata per i due creatori e amministratori della App, Evan Spiegel e Bobby Murphy, che, fino a pochi mesi fa, gongolavano dell’enorme successo e rifiutavano le faraoniche offerte di acquisizione da parte di Mark Zuckerberg e Google: parliamo di cifre tra i tre e i quattro miliardi di dollari. La decisione aveva fatto discutere, dividendo l’opinione pubblica in coloro che consideravano i due ex studenti della Stanford incoscienti e chi invece li reputava coraggiosi. Certamente i due “papà” di Snapchat non potevano aspettarsi un inizio 2014 così tremendo e forse, se potessero tornare indietro nel tempo, accetterebbero una tra le proposte di Mr Facebook e Big G. In queste ore, sicuramente, sono loro a gongolare.

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Gianluca Gotto