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Categorie: Cultura News

Robert Capa, la “sua” guerra negli scatti in mostra a Firenze

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Graziana Scandura

E’ stata presentata al Museo Nazionale Alinari della Fotografia di Firenze la mostra “Robert Capa in Italia 1943-1944“, che racchiude gli scatti sulla seconda guerra mondiale realizzati durante e dopo lo sbarco in Sicilia degli Alletti da Robert Capa, ritenuto il più grande fotogiornalista di guerra del secolo scorso. I suoi reportage rendono testimonianza di cinque diversi conflitti bellici: la guerra civile spagnola (1936-1939), la seconda guerra sino-giapponese (che seguì nel 1938), la seconda guerra mondiale (1941-1945), la guerra arabo-israeliana(1948) e la prima guerra d’Indocina (1954), che hanno dato vita a settantamila foto scattate in quarant’anni.

Nato a Budapest nel 1913, Robert Capa, pseudonimo di Endre Ernő Friedmann, abbandona da giovane la terra natale, perché coinvolto nella ribellione contro il governo di estrema destra, e approda a Berlino, dove ottiene un impiego presso uno studio fotografico, avvicinandosi così al mondo della fotografia e abbandonando l’ambizione originaria di diventare scrittore. L’avvento del nazismo costringe Capa a lasciare la Germania e a recarsi in Francia, incontrando però difficoltà nell’affermarsi come fotografo freelance. E’ in tali circostanze che nasce il nome d’arte Robert Capa, scelto in onore del popolare regista statunitense Frank Capa, che gli consente di farsi conoscere all’estero e di iniziare a essere apprezzato per la capacità di immortalare gli stati d’animo di uomini e donne in guerra.

Dopo il successo riscontrato a Roma, presso Palazzo Braschi, la mostra “Robert Capa 1943-1944” approda al Museo Nazionale della Fotografia di Firenze, con l’intento di trasmettere il grande contenuto emozionale di immagini in bianco e nero che ritraggono momenti di guerra vissuti in Sicilia, durante la seconda guerra mondiale, a seguito dello sbarco degli Alleati avvenuto nel luglio del 1943. La battaglia di Troina, l’avanzata verso Napoli attraverso il valico di Chiunzi, l’arrivo nel capoluogo campano all’indomani dell’insurrezione, i combattimenti lungo la linea Gustav, le giornate di Cassino, il lungo e sfiancante stallo di Anzio nell’inverno del ‘44 sono gli avvenimenti più importanti del biennio 1943-1944, che diventano protagonisti della mostra che celebra la guerra raccontata con gli occhi del primo fotoreporter della storia.

Curata da Beatrix Lengyel e realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale di Budapest, in occasione dell’anno culturale italo-ungherese e del centesimo anniversario della nascita di Robert Capa, la mostra “Robert Capa 1943-1944” propone al pubblico 78 fotografie provenienti dalla serie “Robert Capa Master Selection III“, acquisita dall’Istituzione ungherese nel 2009. E’ stato “un corrispondente di guerra dotato di tutte le qualità indispensabili al giornalista di razza: la tenacia, la necessaria aggressività nel raggiungere il cuore degli avvenimenti, l’inventiva, eccellenti capacità relazionali” ha dichiarato la curatrice della mostra in sede di presentazione. “Nonostante conoscesse la paura – ha proseguito la Lengyel – fu con coraggio impegnato in tutti i più importanti scenari bellici attorno alla metà del XX secolo, avendo sempre ben presente l’eterno dilemma del giornalista e del fotoreporter: esserci per richiamare l’attenzione del mondo al dolore, senza però poter personalmente aiutare gli afflitti

La mostra “Robert Capa 1943-1944” presso il Museo Nazionale della Fotografia di Firenze resterà aperta al pubblico dal 10 gennaio al 23 febbraio, tutti i giorni, tranne mercoledì, dalle ore 10.00 alle 18.30.

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Graziana Scandura