L’operazione recupero continua. Potrà piacere o no, ma Lance Armstrong non perde occasione di stupire. In attesa di essere chiamato dalla commissione di riforma del ciclismo dell’Uci a parlare sulle ombre del passato e sugli scottanti rapporti con la federciclo mondiale negli anni di presidenza Verbruggen, il texano prosegue il Grand Tour di pace. In Florida ha stretto la mano a Emma O’Reilly, la massaggiatrice della Us Postal che per prima ebbe il coraggio di accusarlo di doping; poi l’Europa, in Italia con Filippo Simeoni e in Francia con Christopher Bassons, allora umiliati dal cowboy in corsa e fuori. Adesso Lance ha riportato nel ciclismo addirittura un ex corridore della sua Us Postal, Scott Mercier. Scott aveva rinunciato alla carriera di ciclista professionista per non cadere nel doping: ora è diventato il compagno di allenamento del più grande ingannatore nella storia dello sport, radiato e cancellato dall’albo d’oro del Tour de France.
Maggio 1997: Armstrong stava recuperando dal cancro ai testicoli e non aveva ancora messo la maglia del team di Johan Bruyneel, con cui avrebbe vinto sette Tour, ma Scott Mercier sì.
Così Scott Mercier smette di correre. Soffre enormemente a vedere i suoi ex compagni brindare con lo champagne sui Campi Elisi di Parigi, dopo i trionfi di Armstrong. Apre un ristorante alle Hawaii, si trasferisce in Colorado e diventa consulente finanziario. Fino all’estate scorsa, quando, improvvisamente, Armstrong inizia a seguirlo su Twitter. Scott diventa nervoso, sa quanto possa essere pericoloso il texano, ricorda il comportamento arrogante di Lance in gruppo. Scott vive in Colorado, e proprio qui, a Vail, Armstrong si allena. “Perché mi vuole parlare? Abbiamo scelto strade diverse, pensai. Così gli mandai un messaggio: questo è il mio numero di telefono, se hai bisogno”. E Lance gli risponde: “Sarò ad Aspen in estate, porta la tua bicicletta, perché ci alleniamo”. Su e giù, tutti i giorni, sulle montagne del Colorado. Vail, Aspen. La nuova amicizia tra Lance e l’anti-Lance. E Scott inizia a uscire anche con George Hincapie, gregario fidatissimo del texano e poi suo accusatore. Sulla maglia, ha la scritta “Ride Clean”: corro pulito.