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Categorie: Economia

Facebook conquista anche i mormoni

Published by
Mariangela Saulino

La comunità mormone e la tecnologia negli ultimi anni hanno rinsaldato il loro già profondo legame.
Dal 2010 un piccolo gruppo ha cominciato ad usare Facebook, nella più assoluta segretezza, all’interno delle missioni che i fedeli volontari possono svolgere per diffondere nel mondo la dottrina della “Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni”.

Le missioni, che i fedeli devono autofinanziarsi, durano due anni per gli uomini e 18 mesi per le donne.
Durante questo periodo non è possibile usare i telefoni cellulari, navigare in internet e, addirittura, guardare film escluso quelli legati alla fede.
I missionari possono chiamare casa solo due volte all’anno: il giorno della festa della mamma ed il giorno di Natale.

Fino all’aprile dello scorso anno, questi fedeli, potevano solo scrivere lettere per restare in contatto con i propri familiari oggi, invece, hanno la possibilità di accedere alla loro casella mail una volta alla settimana.
La ragione di tutte queste restrizioni è quella di evitare che i missionari abbiano motivo di distrarsi dalla loro missione in giro per il mondo. Questa la motivazione per la quale l’esperimento condotto da Brandon Gonzales ed i suoi compagni è stato tenuto segreto per tutti questi anni.

In tutto il mondo sono attualmente esistenti almeno altre trenta missioni di test, alcune della quali vanno avanti da due o tre anni altre, invece, sono solo agli inizi.
La nuova tecnologia mette in evidenza quello che è sempre stato un duplice scopo della missione: poter guadagnare proseliti e confermare i giovani mormoni nella loro fede.

I missionari sono giovani ventenni che, anche se indossano giacca e cravatta, non possono essere tenuti lontano dal progresso. Per questa ragione L. Tom Perry, membro del Quorum dei Dodici Apostoli, il consiglio supremo degli anziani della chiesa, ha annunciato la possibilità di poter usare Facebook, internet e gli altri social network durante la missione.

Un’apertura vista molto positivamente dai fedeli anche perché al giorno d’oggi è sempre più difficile farsi aprire le porte, a differenza di Facebook che permette di sprecare meno tempo sulla strada e selezionare in modo più efficiente le persone da contattare.

Storicamente i mormoni hanno sempre avuto un ottimo rapporto con la tecnologia, tanto che la prima linea che collegava via telegrafo Stati Uniti ed Europa fu costruita con l’aiuto di molti volontari della chiesa.
Negli anni di internet il gruppo ha, inoltre, lanciato diverse campagne on line usando l’appellativo “mormone”, che mai aveva amato, per potersi rendere più riconoscibile rispetto a “Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni”.

Insomma, ora che anche Facebook è stato sdoganato dovremo aspettarci la predicazione sui social e, magari, tra un po’ si festeggerà il primo convertito della rete.

Published by
Mariangela Saulino