Bologna-Roma, minuto 37. Miralem Pjanic, cervello giallorosso, premia il solito inserimento di Radja Nainggolan che con un preciso destro da pochi metri trafigge un incolpevole Curci. Bologna-Roma 0-1. E’ la prima rete con la maglia della Roma per il centrocampista nato ad Anversa, un goal che ha il sapore della speranza.
Grazie a questa preziosa vittoria la Roma si porta infatti a sei lunghezze dalla Juventus, che oggi sarĂ impegnata nel derby, in un match che si prospetta teso ed aperto ad ogni risultato. Qualora non dovesse arrivare la vittoria per la capolista i giallorossi acquisirebbero un ulteriore spinta per la corsa scudetto, dovendo recuperare ancora la sfida interna con il Parma.
Cuore, grinta, polmoni e un’ottima tecnica. Il Ninja è l’emblema di una Roma, quella disegnata da Garcia, che sta stupendo tutti in Italia per un gioco basato sul possesso palla e la velocità senza però sbilanciarsi mai.
L’acquisto a gennaio di Nainggolan ha completato ulteriormente un reparto, quello del centrocampo, molto duttile essendo formato da giocatori capaci di interpretare più fasi di gioco, da quella difensiva a quella di costruzione, passando per quella realizzativa. E’ questa la forza della Roma, un centrocampo capace di far da collante tra la difesa e l’attacco, un reparto che vanta nomi del calibro di De Rossi, Strootman e Pjanic, costretti a turno ad accomodarsi in panchina, il che rende l’idea dell’altissima qualità messa a disposizione di mister Garcia da Sabatini, uomo mercato dei capitolini.
Se la prima rete di Nainggolan si rivelerà decisiva per la corsa scudetto dei giallorossi lo sapremo soltanto tra qualche mese, ciò che è certo è che il goal al Bologna rappresenta un ottimo biglietto da visita per un calciatore che negli anni, siamo sicuri, diventerà una colonna portante della Roma. Scudetto, Mondiale in Brasile alle porte e Champions League. I giocatori della Roma hanno fame, il Ninja l’ha dimostrato ieri sera. In serata attesa la risposta della Juventus. In questa corsa infinita chi è la preda e chi è il predatore? Lo dirà il campo, come sempre.