Questa mattina il comandante Francesco Schettino è risalito a bordo della Concordia a distanza di ben due anni dal naufragio che costò la vita a 32 persone.
A Schettino, accompagnato dal suo legale Domenico Pepe, è stata consegnata la mappa dei ponti emersi della nave, sulla quale sono riportati gli itinerari per poter giungere in sicurezza alla sala del generatore d’emergenza, oggetto dell’odierna perizia aggiuntiva.
Questa mattina, infatti, ha dovuto chiedere aiuto a carabinieri e vigili urbani per potersi recare all’imbarco diretto alla nave, visto che era stato assediato oltre che dai cronisti da una folla di decine di persone che lo contestavano.
Ci sono state urla e spintoni e Schettino ha dovuto rifugiarsi in un ristorante del porto.
Il capitano, in una delle poche dichiarazioni rilasciate i giorni scorsi aveva detto che: «Sono qui per la verità e ci metto la faccia. Sono all’isola del Giglio per contribuire all’accertamento della verità, mettendoci la faccia, come ho sempre detto. Sono qui per assistere i miei consulenti impegnati negli accertamenti necessari a comprendere le cause e le dinamiche del mancato funzionamento di alcune apparecchiature».
Intanto il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, ha dichiarato che «Più che i due giorni di Schettino al Giglio, sono importanti i due anni dalla tragedia della Concordia. Questa giornata è importante non perché si accendono i riflettori sull’Isola ma perché si accende di nuovo il dolore per quanto accaduto. «È una giornata importante per fare chiarezza sulla vicenda, come auspicano i gigliesi e tutti quelli colpiti da questa vicenda».
Quanto al relitto della Concordia il sindaco conferma la sua rimozione per giugno prossimo, quando finalmente, l’isola tornerà alla sua naturale vocazione per il turismo.