Una storia dâamore capace di resistere al tempo e alle difficoltĂ . Eâ soprattutto questo âAllacciate le cintureâ, il nuovo film di Ferzan Ozpetek in uscita il sei marzo in 350 copie. A due anni esatti da âMagnifica Presenzaâ, il regista turco torna al cinema con una pellicola bella e intensa, a metĂ tra dramma e commedia, che racconta âil tempo, la vita, lâamicizia e la malattia attraverso una grande storia dâamoreâ. Un sentimento travolgente e passionale, capace di superare tutti gli ostacoli che incontra sul suo cammino. Lo stesso che lega Elena (Kasia Smutniak) e Antonio (Francesco Arca). Due persone agli antipodi che finiscono per innamorarsi. Dopo tredici anni le loro vite e degli amici che li circondano sembrano realizzate, fino a che arriva una malattia a scuotere il precario equilibrio su cui si muovono.
Da qui il titolo âAllacciate le cintureâ. A spiegarlo è lo stesso Ferzan Ozpetek in conferenza stampa: âNellâarco della vita ci capita prima o poi una âturbolenzaâ, che arriva a tutti, per forza. Non è nĂŠ lâaereo, nĂŠ la macchina, ma la vitaâ. Dalla vita vissuta al cinema. Come spesso accade per le storie raccontate da un regista intimista come Ozpetek, è la stessa esistenza quotidiana, con i suoi drammi e le sue emozioni, ad essere fonte di ispirazione. CosĂŹ è stato anche âAllacciate le cintureâ. âSei anni fa ho organizzato una cena per una cara amica che non stava bene e lâho vista fisicamente molto cambiata â spiega il regista parlando dellâidea da cui è nato il film â. Impulsivamente le ho chiesto come era cambiata lâintimitĂ con suo marito e lei mi ha dato una risposta che mi ha fatto riflettere: âPensa che ci prova ancora, agli uomini non fa schifo nienteâ. Subito dopo lei e suo marito si sono scambiati uno sguardo che mi ha commosso. Ho sentito lâamore nellâaria e ho deciso che volevo raccontarloâ. Non la malattia quindi, ma lâamore quello âpuroâ che va oltre la fisicitĂ e i segni del tempo trascorso. âCâè sempre il timore di parlare della malattia, perchĂŠ si pensa che la gente voglia solo ridere, qui câè tutto questo, perchĂŠ ciò che conta è emozionare, piangere e ridere insieme, che poi fa parte della vitaâ.
Per raccontare questo grande amore Ozpetek si è ritrovato a dividere la penna con Gianni Romoli, il suo storico sceneggiatore e coautore di successi come âSaturno Controâ e âLa finestra di Fronteâ. Ma soprattutto ha fatto affidamento a un cast notevole che si è abbandonato a lui completamente, anche a discapito di trasformazioni fisiche estreme. Ambientato in due fasi temporali diverse, una prima nel 2000 e una seconda nel 2013, con una pausa delle riprese di un mese, agli attori è stato chiesto di lavorare molto sui chili e sui capelli. E se la Smutniak è dimagrita molto per la seconda parte, quella sulla malattia, Arca è dovuto invece ingrassare 13 chili. âUna goduria lavorare con questi attoriâ, dice Ferzan prima di rivelare alcuni retroscena della discussa scelta di Arca come protagonista: âsu Twitter mi hanno insultato. Ma appena lâho visto ho capito che era lui perchĂŠ aveva Antonio negli occhi, a dimostrazione che se uno ha un istinto, anche se non studia, può essere attoreâ, mentre lâex tronista, alla sua prima esperienza nel cinema che conta, racconta la sua personale âvia crucisâ dei provini durati oltre un mese. Ma una volta scelto âho solo pensato a lavorare, sono stato un buon soldato, mi sono fatto completamente guidare da Ferzanâ. âIl tempismo con cui questa storia è arrivata nella mia vita è stato perfettoâ fa eco una Smutniak in dolce attesa. âEro in un periodo particolare della mia vita quando ho letto la sceneggiatura. Tutto il discorso del tempo, di dargli importanza partendo dalle piccole cose, volevo urlarlo al mondoâ.
Accanto ai due protagonisti il âsolitoâ cast di straordinari comprimari, bravi e incisivi nellâalleggerire lâatmosfera, anche con ruoli molto piccoli: Luisa Ranieri, Francesco Scianna, Carolina Crescentini, Filippo Sicchitano, Giulia Michelini. Ma su tutti spiccano Carla Signoris, Elena Sofia Ricci e Paola Minaccioni, in un ruolo inedito e di grande impatto emotivo: âIl mio ruolo era giĂ una perla scritto da Gianni e Ferzan. Sono stata felicissima di interpretare un ruolo in cui unâattrice non si deve preoccupare di tante cose, soprattutto del trucco. E con Kasia eâ stato pazzesco: senza parlare ci siamo capite subitoâ. Le ultime battute sono per la scelta musicale assolutamente indovinata. La canzone di Rino Gaetano âA mano a manoâ che si ascolta nel finale del film: âLe parole sono forti â dice Ozpetek â ma lui la canta con una particolare leggerezza che mi sembrava perfettaâ.