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Categorie: Calcio News Sport

Prandelli sfida la Spagna senza Pirlo e l’Italia si trasforma

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Gianluca Sasso

Non sarà una partita facile quella che affronterà la nostra nazionale stasera. Non solo per la caratura dell’avversario ma anche per le defezioni a cui Prandelli dovrà rimediare: il tecnico bresciano dovrà fare a meno di due colonne come Chiellini e Balotelli che verranno sostituiti dal debuttante Paletta e da Osvaldo.

Sicuramente la scelta che sta facendo discutere tutta l’Italia è la decisione di non schierare nell’undici titolare Andrea Pirlo, uno dei perni fondamentali del centrocampo azzurro. Al suo posto in cabina di regia si vedrà molto probabilmente Thiago Motta, preferito al giovane Verratti. A questo punto cambia decisamente tutto nello scacchiere tattico di Cesare Prandelli: il centrocampo sarà completato da Marchisio e Montolivo mentre alle spalle dell’unica punta agiranno Cerci e Candreva.

Sembra ovvio che il ct punti sulla velocità dei suoi avanti e nel recuperare il pallone a centrocampo cercando di limitare il tiki-taka degli spagnoli. Nella fase di recupero palla saranno fondamentali i ribaltamenti di gioco proposti da Thiago Motta e Montolivo che dovranno imbeccare con precisione i compagni avanzati. Sarebbe stato molto utile avere De Rossi che è molto utile nelle due fasi mentre Pirlo è stato ritenuto evidentemente poco decisivo in fase di rottura ma solo il regista della Juventus riesce ad avere colpi di genio impensabili per altri giocatori.

I centrocampisti, Thiago Motta in primis, non dovranno essere leziosi e dovranno saper giocare di prima (cosa che Pirlo riesce a fare divinamente) per evitare il furioso pressing della mediana spagnola che dovrebbe essere composta da gente del calibro di Iniesta, Busquets e uno tra Xavi (leggermente acciaccato) e Xabi Alonso.

La sfida è quindi a centrocampo, l’Italia cercherà meno possesso e più ribaltamenti di fronte per mettere in difficoltà la squadra di Del Bosque come in Confederations quando però il modulo tattico era diverso. Un compito importante spetta agli esterni difensivi: Maggio e Criscito dovranno fare molta attenzione in fase difensiva soprattutto sui palloni alti visti i troppi gol presi ultimamente su cross o palle inattive ma si devono proporre in fase offensiva per mettere in crisi i terzini spagnoli votati molto più all’attacco ma spesso vulnerabili in copertura.

Cerci e Candreva giocheranno larghi, potranno accentrarsi a loro piacimento per cercare la conclusione personale ma avranno anche il compito di favorire gli inserimenti velenosi degli incursori Marchisio e Montolivo che hanno sempre dimostrato di poter essere pericolosi nell’area di rigore avversaria.

L’Italia dovrà ripetere la partita di fine giugno in Brasile quando per oltre un’ora, gli azzurri fecero vedere le streghe alle Furie Rosse, non riuscendo però a concretizzare la grande mole di gioco creata sprecando con Maggio e Marchisio occasioni d’oro, poi finì malamente: i rigori spedirono in finale la Spagna. L’esterno napoletano e il centrocampista bianconero sono pronti al riscatto, in palio non c’è la finale ma sapete che soddisfazione sarebbe battere gli spagnoli campioni di tutto a casa loro?

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Gianluca Sasso