Classe 1990 al potere alle Strade Bianche. Vince il polacco Michal Kwiatkowski, a sorpresa, sullo slovacco Peter Sagan. E l’ottava edizione delle Strade Bianche, la classica della Gazzetta con 50 km di sterrato sui 200 complessivi, è ancora straniera. Entrambi 24 anni (il polacco il prossimo 2 giugno), rivali sin dalle categorie minori. Sagan era deluso al traguardo, e tanto. Ha fatto la selezione a 24 km dall’arrivo, era riuscito a staccare Cancellara, si sentiva forte. E invece a 650 metri dall’arrivo, sulle pendenze al 16% dello strappo di Santa Caterina, a uno sguardo dal Duomo, Kwiatkowski l’ha passato come se fosse un ragazzino. Il polacco dell’Omega-Quick Step l’ha lasciato a 19″. Terzo Alejandro Valverde a 36″, quarto Damiano Cunego a 40″, quinto Kreuziger, sesto Cancellara a 59″.
Campione nazionale polacco, campione del mondo 2013 della cronosquadre a Firenze, Kwiatkovski è sicuramente un uomo nuovo per il grande pubblico. L’anno scorso è arrivato quarto alla Tirreno-Adriatico e ha indossato la maglia di leader fino al duello Froome-Nibali; al Tour, al debutto, ha chiuso 11°. In questa stagione già 5 vittorie: una tappa alla Challenge Maiorca, due (tra cui la crono a 58 km/h di media, con lunghi tratti in discesa) alla Vuelta Algarve in Portogallo, e le Strade Bianche. Professionista da 2010 con la spagnola Caja Rural, è passato a RadioShack nel 2011 e quindi dal 2012 è all’Omega di Patrick Lefevere. Ma da dilettante, nel 2009, aveva corso per l’italiana Mg K Vis nei dilettanti.
Cronaca: corsa fantastica, immersa in uno scenario straordinario. Oggi è stato il grande giorno delle Strade Bianche che ha portato centinaia di appassionati delle due ruote nel cuore della Toscana con paesaggi meravigliosi.
L’ottava edizione de ‘Le Strade Bianche’ è partita da piazza Duomo di San Gimignano 200 km, 50 km di strade bianche. Al via 142 ciclisti, non è partito Gusev (Katusha). Bel tempo, con molta folla all’avvio.
Dopo il secondo sterrato (Vidritta, 2,1 km), quattro in testa sul gruppo con un vantaggio di 9’10”: Andrea Pagani (Bardiani); Marco Frapporti (Androni); Davide Frattini (United Healthcare); Andrea Fedi (Neri). Il gruppo è tirato dagli spagnoli della Movistar, i gregari di Valverde. C’è molto vento che da fastidio.
Il terzo sterrato (Bagnaia, 5,9 km) il quartetto dei fuggitivi incrementa il vantaggio a 11’02”.
Coperti 110 km e cinque sterrati, in testa sempre il quartetto composto da Pagani, Frapporti, Frattini e Fedi con 7’30” di vantaggio. Il gruppo ora è tirato dai gregari di Moser e Sagan. Bellissimo colpo d’occhio su piazza del Campo dalla sala stampa ospitata nel palazzo della Fondazione Monte dei Paschi. In piazza sole e tanti ragazzini.
Dopo il sesto sterrato, Lucignano d’Asso, tratto di 9,5 km, i quattro di testa mantengono circa 5′ di vantaggio sul gruppo.
I due di testa procedono di comune accordo e il margine sugli immediati inseguitori incrementa fino a 42″.
A 13 km dall’arrivo Sagan e Kwiatkowski hanno 1’13” di margine sugli inseguitori. Scatta all’inseguimento Alejandro Valverde, ha 1’00” di ritardo.
Valverde viene raggiunto dal terzetto Kreuziger, Cunego e Cancellara. Il gruppo è distaccato di 55″ dal duo di testa.
Così i due protagonisti del testa a testa finale, Kwiatkowski e Sagan all’arrivo:”Sono felicissimo, è un sogno che si realizza. Battere Sagan è una cosa speciale, ricordando tutti i nostri duelli da juniores: io ho un feeling fantastico con lui. Ora punto deciso alla Tirreno-Adriatico e poi alle classiche delle Ardenne“. Peter Sagan deluso: “Si vince e si perde, oggi è toccato a me. No, non ho avuto nessun problema meccanico, semplicemente nel finale non avevo più gambe”. Bravo Cunego, quarto e miglior italiano: “Ho lavorato bene, i frutti piano piano stanno arrivando“.