Il primo quarto di secolo del mondo digitale è compiuto. Un compleanno virtuale, ma che ha rivoluzionato in modo concreto e tangibile i meccanismi di base della comunicazione odierna.
È così che lo strumento nato inizialmente per migliorare le comunicazioni nel Cern di Ginevra, è divenuto in breve tempo, attraverso social network, siti di informazione, tv e musica in streaming, fedele alleato e compagno di vita per milioni di persone.
Un servizio, quello del Web, che non solo ha riscritto il significato del termine “navigare” strappandolo al monopolio del linguaggio navale, ma ha restituito voce e ruolo al cittadino comune dando una sferzata notevole al processo di condivisione e conoscenza.
Si è inaugurata una nuova tendenza, quella all’orizzontalità dei rapporti. Niente più barriere. Su Internet si abbattono le distinzioni. Per la Rete siamo tutti uguali, o almeno tutti più raggiungibili.
Ha preso il via un processo di democrazia digitale che ci ha portati da semplici consumatori di contenuti informativi a veri e propri prosumer, come direbbe Alvin Toffler, capaci di far sentire la propria voce, anche ai piani alti. E non a caso il Papa, forte del suo account twitter, definisce il Web un “dono di Dio”.
Ma non mancano i rischi. E come ogni strumento anche il Web ha i suoi pro e i suoi contro. Spetta all’intelligenza delle persone farne buon uso.
Nonostante ciò, il fatto che il Web abbia ormai ricoperto il ruolo di asset strategico fondamentale all’interno di ogni paese è un dato di fatto. E l’Italia non fa eccezione. Anzi, dopo le ultime polemiche dei nostri politici sulla Web tax e sulla proposta di chiudere i social c’è più che mai bisogno di rimboccarsi le maniche. Sono sotto gli occhi di tutti i dati del rapporto Assintel, (Associazione Nazionale Imprese Ict): il Pil digitale rappresenta solo il 3,1% dell’intero Pil nazionale.
Questa è la sfida che chi sostiene l’innovazione e il progresso deve raccogliere. Un incentivo in più per servirsi della Rete con correttezza e trasparenza agendo come moltiplicatori di informazione e conoscenza. Un regalo che prima di tutto facciamo a noi stessi e che risulterà sicuramente gradito anche al nostro festeggiato.