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Cronaca

Fase 2, il nuovo modulo autocertificazione

Published by
Bruno De Santis

Il nuovo modulo autocertificazione per la fase 2 dell’emergenza Covid che inizierà il 4 maggio: possibile andare a fare visita ai congiunti

Fervono i preparativi per la fase 2 dell’emergenza Covid-19: il Governo ha deciso sul nuovo modulo autocertificazione che resterà in vigore anche a partire dal 4 maggio. C’era curiosità soprattutto per la possibilità di andare a trovare i congiunti con tutte le discussioni sui legami inclusi in questa definizione. Ebbene, secondo quanto si legge sul Corriere della Sera, la decisione del Governo sarebbe quella di non modificare il modulo di autocertificazione. In pratica dovrebbe restare quello in vigore finora e scaricabile dal sito del Ministero degli Interni.

Nell’autocertificazione, che bisognerà portare con sé quando si uscirà di casa per uno dei tre motivi consentiti (lavoro, salute e necessità), non sarà necessario indicare il congiunto che si andrà a trovare. Verrà semplicemente aggiunto uno spazio in cui indicare che si va a fare visita ad un parente.

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Nuovo modulo autocertificazione: niente nome del congiunto

Controllo di polizia: in arrivo il nuovo modulo autocertificazione © Getty Images

Nei prossimi giorni ci saranno novità sul nuovo modulo autocertificazione per gli spostamenti durante la fase 2 dell’emergenza coronavirus. Nel nuovo DPCM sarà consentito, come detto, andare a fare visita ai congiunti. Nei giorni scorsi Palazzo Chigi ha specificato che con il termine congiunto si intendono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. Un concetto che il viceministro Sileri ha allargato anche agli amici: “Anche un amico può essere considerato un affetto stabile”. Per poi precisare che deve trattarsi “di un partner o dell’unica persona cara che abbiamo in città”. Il tutto confermando comunque il divieto di assembramento e il rispetto delle norme di protezione e distanziamento sociale. Niente feste o ritrovi di famiglia quindi, anche a patire dal 4 maggio con l’obbligo dell’autocertificazione.

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Bruno De Santis