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Cronaca

Duplice omicidio a Lecce, gli sms che hanno fatto arrabbiare il killer

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Federico Pontillo

Gli investigatori potrebbero aver trovato il movente del terribile duplice omicidio di Lecce, avvenuto lo scorso 21 settembre.

Lecce, gli SMS che hanno fatto infuriare il killer (Facebook)

Il duplice omicidio di Lecce, costato la vita il 21 settembre a Daniele De Santis e alla fidanzata Eleonora Manta, potrebbe avere un movente. Gli investigatori infatti hanno sequestrato i cellulari delle vittime e del presunto omicida, Antonio De Marco. Sui telefoni dei tre giovani gli inquirenti hanno trovato alcuni messaggi che potrebbero fare luce sui motivi del folle gesto.

Gli SMS in questione riguardano il momento in cui De Santis e De Marco si conoscono. Quest’ultimo infatti contatta la vittima il 29 ottobre 2019 per chiedere informazioni su una stanza in affitto. De Santis salverà il numero di telefono come “ragazzo infermiere”, per poi parlare di lui come infermiere nelle conversazioni con la fidanzata.

Le prese in giro possibile movente dell’omicidio?

Lecce, gli SMS che hanno fatto infuriare il killer (Facebook)

De Marco è rimasto a vivere nell’appartamento di via Montello per un mese, per poi lasciare la casa. Il 6 luglio 2020 però ricontatta l’ex coinquilino, chiedendo disponibilità per prendere di nuovo in affitto la stanza per seguire un tirocinio universitario. Lo scambio di messaggi tra le due vittime, fatto di risate e battute, potrebbe fare riferimento alla volontà di tornare a schernire il sospetto omicida. Questo è quello che si legge nel decreto di fermo della Polizia.

Secondo gli investigatori questa scoperta potrebbe fare luce sul movente del presunto omicida, che al momento si trova in carcere in custodia cautelare. Durante gli interrogatori di garanzia De Marco ha dichiarato di aver ucciso Daniele De Santis ed Eleonora Manta perché troppo felici.

Per gli inquirenti però potrebbe esserci più di quello che sembra. A mettere in allerta la Procura c’è anche un post del 3 luglio scorso, in cui il presunto omicida ha manifestato un desiderio di vendetta. Potrebbe essere, secondo l’accusa, un nuovo segnale di premeditazione del delitto.

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Federico Pontillo