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Elezioni USA, testa a testa negli Stati chiave: polemica sui voti postali

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Federico Pontillo

Continua il testa a testa tra Joe Biden e Donald Trump per la vittoria nelle elezioni presidenziali USA. Polemica sui voti postali: secondo un giudice sono sparite oltre 300mila schede.

I candidati democratici Joe Biden e Kamala Harris (Getty Images)

L’esito delle elezioni presidenziali negli USA è aggrappato al risultato in quattro Stati chiave. Solo la conferma dei dati in Pennsylvania, Georgia, Nevada e Arizona metteranno fine alla competizione elettorale più agguerrita della storia statunitense. Al momento lo scontro più serrato è in Georgia, dove Joe Biden è in vantaggio sul presidente uscente Donald Trump di soli 4mila voti.

Nella notte italiana il candidato democratico alla presidenza ha tenuto un discorso nel Delaware, suo stato natale, dichiarandosi sicuro che al termine dello spoglio la sua vittoria sarà confermata. Nel frattempo invece lo staff di Trump ha presentato ricorso alla Corte Suprema contro i voti postali in Pennsylvania e ha annunciato che chiederà il riconteggio in Georgia.

Nello stato della East Coast si preannuncia quindi una sfida come quella vissuta nel 2000 in Florida, quando la sfida presidenziale tra George W. Bush e Al Gore si decise all’ultimo voto. In quell’occasione infatti il candidato repubblicano, che vinse la competizione elettorale, si guadagnò i 29 grandi elettori della penisola con soli 347 voti di vantaggio. A nulla servirono i ricorsi dei democratici, che portarono il caso davanti alla Corte Suprema: con un verdetto votato 5-4 il massimo tribunale statunitense fermò il riconteggio e diede la vittoria a Bush.

Elezioni USA, caos voti postali: ne mancano 300mila, indagano i giudici federali

Il Postmaster General Louis DeJoy (Getty Images)

Per decretare la vittoria definitiva delle elezioni USA bisognerà aspettare il termine dello spoglio dei voti postali, che potrebbero avvantaggiare in modo deciso Biden rispetto a Trump. All’appello però mancano oltre 300mila schede, che risultano consegnate nelle sedi delle Poste Federali ma che non sono mai arrivate ai seggi. Di questi voti, oltre 80mila arrivano dagli Stati in cui in questo momento si combatte fino all’ultimo voto.

Per questo motivo il giudice federale Emmett Sullivan ha disposto una perquisizione di 12 centri postali federali alla ricerca delle schede mancanti. Il Postmaster General Louis DeJoy però ha ignorato l’ordine di perquisizione, che secondo l’ordine del Tribunale doveva essere fatta da ispettori postali. La corte federale ha dichiarato che l’atteggiamento di DeJoy è scioccante: potrebbero quindi arrivare nuovi ordini di perquisizione.

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Federico Pontillo