Polemiche in Consiglio Comunale a Milano dopo il primo giorno di lockdown. Pregliasco avverte: “Troppa gente per strada”, Sala invita i cittadini a restare in casa.
Da ieri Milano si trova in una delle quattro zone rosse previste dall’ordinanza del Ministero della Salute. Per questo motivo almeno per i prossimi 15 giorni il capoluogo milanese vivrà un secondo lockdown. Sembra però che i ricordi di marzo e aprile rimangano ricordi, almeno per il momento. Le norme infatti sono meno stringenti rispetto a quelle che hanno indetto il primo lockdown nazionale.
In molti infatti continuano ad uscire di casa per recarsi nei negozi che possono rimanere aperti, o per portare i figli piccoli a scuola. Per questo motivo in molti stanno criticando le restrizioni messe in campo, giudicandole non sufficienti. Tra questi anche alcuni consiglieri comunali di minoranza, che hanno attaccato la gestione dell’amministrazione guidata dal sindaco Beppe Sala.
Il centro delle critiche contro Sala riguarda il trasporto pubblico, che secondo il nuovo DPCM deve viaggiare con una capienza del 50% rispetto a quella standard. Alcuni consiglieri comunali hanno criticato la gestione di ATM, sostenendo che gli autobus – soprattutto nelle zone più periferiche – fossero tutti pieni. Sempre in Consiglio Comunale alcuni consiglieri hanno difeso l’azione di ATM, sostenendo che non ci sono stati i tempi tecnici per adeguare la segnaletica. L’ente di trasporto pubblico però avrebbe messo in campo tutto il personale per tamponare la situazione.
Il sindaco di Milano Beppe Sala, com’era prevedibile, è finito al centro delle polemiche sul lockdown a Milano. Se da una parte infatti molti ritengono che le misure applicate non siano sufficienti, dall’altra c’è chi vede nel sindaco del capoluogo lombardo il capo della “rivolta” dei primi cittadini contro il DPCM. Per rispondere una volta per tutte Sala ha usato uno dei suoi discorsi dall’ufficio di Palazzo Marino.
Il sindaco ha invitato tutti i suoi concittadini a rimanere a casa, per collaborare agli sforzi messi in atto per limitare la crescita dei contagi. Ha poi parlato delle polemiche che hanno riguardato la scelta di trasformare la Lombardia in una zona rossa. Secondo Sala infatti è legittimo che alcuni colleghi abbiano chiesto i dati epidemiologici relativi alle proprie province, ma a Milano la situazione richiedeva un lockdown a prescindere.