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La fermano e prende a calci i poliziotti: le conseguenze sono gravi

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Fabiana Boccanfuso

Un auto viene fermata dalla polizia, il passeggero di rifiuta di dare i documenti e prende a calci i poliziotti. La donna, 52enne, si trova ora ai domiciliari.

Polizia (Fonte GettyImages)

E’ successo ad Ancona, in una serata domenicale, un auto viene accostata dalla Polizia per un controllo Covid. Alla guida c’è un uomo di 48anni, alla richiesta di controllare i documenti il passeggero 52enne inizia a inveire contro i poliziotti. La reazione della donna è stata spropositata, ha cominciato a sferrare calci alla vettura della Polizia e ai poliziotti che l’hanno dovuta arrestare.

Non si conoscono ancora bene le dinamiche della vicenda, la cosa certa è che la passeggera ora si trova ai domiciliari per abuso contro pubblico ufficiale. Il tutto è scaturito da un  controllo sulle misure di sicurezza anti-covid. Una notizia che fa molto riflettere, soprattutto in un periodo come quello che stiamo attraversando. E’ davvero così necessario infrangere delle norme che sono stati emanate per la nostra sicurezza?

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Le restrizioni saranno in vigore anche a Natale e Capodanno

Persone in mascherina (Foto dal web)

Quest’anno le nostre festività saranno decisamente diverse da come le abbiamo sempre passate e da come le immaginavamo. E’ stato un anno duro, pieno di perdite e sofferenza ma dobbiamo stringere i denti ancora per un po’. Purtroppo le restrizioni saranno in vigore anche nel periodo natalizio e per l’ultimo dell’anno. L’ultimo dpcm ha permesso la riapertura dei negozi, per alleggerire il carico dei commercianti, ma questo sarà possibile fino al 20 dicembre.

Tutto chiuso il 24 e il 25 dicembre, con aggiunta di coprifuochi. Non ci si può muovere dalle 22 alle 5 del mattino, stessa cosa vale per il 31 dicembre. L’andamento di queste festività è nelle mani della sensibilità dei cittadini, e non sappiamo come ci sentiamo al riguardo. Il ministro della Salute, Speranza, ha invitato alla massima attenzione e ad evitare eventuali cenoni in famiglia. Si teme l’esodo di massa il 20 dicembre, come successe la famosa notte tra il 7 e l’8 marzo quando ci fu la fuga verso il sud.

 

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Fabiana Boccanfuso