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Cronaca

35enne scomparso in Uruguay: spuntano le immagini dell’aggressione

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Giancarlo Spinazzola

E’ un caso il 35enne scomparso in Uruguay: le immagini dell’aggressione non lasciano dubbi. Aperte due inchieste. Il fratello punta il dito

La Farnesina, sede del Ministero degli Esteri (Getty Images)

E’ un vero e proprio caso quello del 35enne scomparso in Uruguay; una situazione che interessa da vicino anche l’Italia, considerato come Luca Ventre sia deceduto proprio sul suo italiano, all’interno dell’ambasciata di Montevideo. Si tinge di giallo la vicenda, perché l’uomo è stato strangolato da un vigilantes uruguaiano di servizio nella nostra sede diplomatica.

In un video mostrato da Fanpage, si vede come il vigilantes tenga il braccio intorno al collo della vittima per ben 14 minuti, più che sufficienti a provocargli la morte per asfissia, con l’autopsia che ha rilevato uno stato edematoso del cervello compatibile proprio con l’asfissia.

Nelle immagini si vede come due agenti, dopo lo “strangolamento“, lo trascinino a testa in giù, a peso morto portandolo all’esterno prima ed all’ospedale poi. E’ stato il fratello Fabrizio, come ha spiegato a Radio Capital, ad aver presentato denuncia ai carabinieri il 18 gennaio, dopo quanto accaduto il giorno di Capodanno.

35enne scomparso in Uruguay: magistratura al lavoro

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (Getty Images)

Luca, come si evince dai video, parcheggia il mezzo all’esterno dell’Ambasciata e suona; nessuna risposta che spinge l’uomo a scavalcare il cancello per poi scappare nuovamente verso l’uscita, una volta entrato nella residenza. In quel momento scatta l’immobilizzazione da parte del vigilante.

Scoppiata la bufera, i video sono stati inviati alla Farnesina che ha subito attivato la magistratura; due le inchieste aperte, rispettivamente da quella italiana ed uruguaiana, con il ministro degli Esteri Di Maio che ha chiesto priorità assoluta al caso, allo scopo di far luce sull’intera vicenda.

Altro che malore, Luca è stato torturato dai vigilantes” le parole del fratello ai microfoni del Tg3. D’altronde, come rivelano gli esami autoptici, il cuore era sano e non si sono tracce di infarto. Si attendono, ora, gli esami sui campioni di sangue, urine, cervello e cuore inviati per l’esame patologico.

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Giancarlo Spinazzola