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Regioni zona rossa: quali cambieranno colore e quali restano così

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Maria Cristina Mastrangelo

Puntuale ogni venerdì arriva il verdetto del Cts e del ministero della Salute sui nuovi colori delle Regioni. Quali le regioni in zona rossa.

Roberto Speranza, ministro della Salute (fonte: Getty Images)

Come ogni venerdì, il Comitato tecnico scientifico, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, ha ufficializzato i nuovi colori delle Regioni dopo il monitoraggio settimanale. Il provvedimento entrerà in vigore domenica.

Tre regioni e una provincia autonoma passano in zona arancione, dove ad attenderle resta l’Umbria. Si tratta di Toscana, Liguria, Abruzzo e della provincia autonoma di Trento. Per quanto riguarda l’Umbria, è la regione che in questa fase presenta il livello di rischio più alto a causa dell’elevata diffusione, in queste zone, delle varianti del coronavirus che maggiormente stanno preoccupando gli esperti. Qui, infatti, alcuni comuni sono in zona rossa.

Torna in giallo la Sicilia, Regione che dopo Natale non è mai andata sotto l’arancione e che ora presenta un Rt a 0,66 che le permette di classificarsi come zona a basso rischio. Si confermano, invece, in giallo tutte le altre Regioni.

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Quali sono le regioni e le città in zona rossa

Resta in zona rossa la provincia autonoma di Bolzano, vi entrano le province di Pescara e Chieti e in Umbria alcune zone riescono a tornare arancioni. Lugnano in Teverina, Attigliano, Calvi dell’Umbria e Montegabbione, in provincia di Terni, già da stasera non saranno più sottoposti alle regole del lockdown più duro. Mentre la provincia di Perugia più i comuni di Amelia e San Venanzo dovranno rimanere rossi almeno per un’altra settimana.

Preoccupa comunque in generale la situazione in tutta la Penisola. L’Istituto Superiore di Sanità ha registrato un innalzamento dell’Rt a 0,95, contro lo 0,84 della scorsa settimana. Ad allarmare è per lo più il diffondersi della variante inglese, presente in circa un quinto delle infezioni in Italia. Secondo Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, in qualche settimana la variante inglese potrà definitivamente sostituire il virus originale su tutto il territorio italiano.

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Maria Cristina Mastrangelo