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E’ positivo al Covid e ha forti dolori: mandato a casa. La denuncia del sindaco

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Alessandro Basta

Il caso sta infiammando l’intera regione nelle ultime ore. Un uomo positivo al Covid e con forti dolori è stato rispedito a casa senza cure: cosa è successo

Personale sanitario impegnato contro il Covid (Getty Images)

“Una storia di ordinaria follia”, con queste parole, il sindaco di Soverato, in provincia di Catanzaro, Ernesto Alecci, ha commentato la vicenda di un suo compaesano che è stato respinto dall’ospedale – in cui era andato perché paralizzato a letto dal dolore – perché positivo al Covid.

“Riportato a casa, solo e senza assistenza”, ha continuato il primo cittadino su Facebook raccontando dell’uomo che, a causa di forti dolori alle articolazioni, è stato portato dal 118 all’ospedale, ma contagiato e in carenza di posti letto, è stato rispedito a casa, in cui non c’era nessuno, senza potersi muovere e quindi senza mangiare. Solo dopo l’intervento dei carabinieri e dopo altre cinque ore, finalmente, il signore è riuscito a raggiungere un posto in cui curarsi.

Il racconto è poi continuato con un duro attacco ai medici Usca di Soverato “non attrezzati alle cure domiciliari”, ha detto Alecci, che ha anche fatto la spesa per il signore. “Lo cambiano e sostituiscono il catetere. Ma non sono attrezzati per altro, possono intervenire solo sui positivi, ma non per altre patologie. Allora chiamo il servizio assistenza domiciliare sanitaria ma mi dicono che per i casi positivi al Covid non possono intervenire”, ha spiegato ancora il sindaco.

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Covid, la denuncia di Alecci fa discutere: fatto gravissimo in Calabria

Posto letto Covid – Immagine di repertorio (Getty Images)

“Insomma – ha fatto il punto – l’assistenza domiciliare non intervenire per i positivi al Covid e l’Usca interviene per i positivi al Covid ma solo per i sintomi da Covid e non per altre patologie”. Ma a creare ancora più scalpore, secondo Alecci, è il fatto che “dopo un anno si è ancora senza posti letto, una vergogna”. “Ancora sento parlare di nomine, commissari, grandi scienziati e supereroi – ha concluso -. Sui social chi parla dei grandi sistemi, della politica del rinnovamento, dei partiti e dei movimenti. Intanto la gente muore e i posti letto dopo un anno ancora mancano. Noi calabresi, tutti, dobbiamo solo vergognarci per come abbiamo ridotto la nostra regione”.

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Alessandro Basta