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Cronaca

Mix vaccini, cosa si sa sulla seconda dose: l’evidenza che emerge dagli studi

Published by
Maria Cristina Mastrangelo

Cresce la discussione intorno all’argomento mix vaccini dopo il divieto di somministrare la seconda dose Astrazeneca agli under 60.

Vaccini anti-Covid (Fonte Getty Images)

Seconda dose Astrazeneca vietata agli under 60 che lo hanno ricevuto in prima somministrazione. Il richiamo dovrà essere fatto con i vaccini a mRna Pfizer o Moderna. Sono le indicazioni del Cts, ma le regioni vanno già in ordine sparso. C’è chi ha accolto la novità e chi invece darà comunque la possibilità di decidere, sotto la propria responsabilità, di ricevere anche in seconda dose il siero anglo-svedese.

E intorno all’eventualità del mix dei vaccini sta montando la discussione, con una fiducia della popolazione che comincia a vacillare a causa dei continui cambi di programma in corsa. Presto il Cts si pronuncerà nuovamente, ma secondo il direttore della Prevenzione Gianni Rezza il vaccino eterologo è fortemente raccomandato soltanto con un richiamo a base mRna, mentre alcuni studi dimostrano l’elevata risposta immunitaria e il ridotto rischio tromboembolitico.

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Mix vaccini: su altre malattie ha funzionato

I vaccini Covid-19 (Getty Images)

Il vaccino russo Sputnik contro il coronavirus, non ancora approvato in UE, per esempio, è già un siero eterologo perché utilizza due diversi adenovirus per la prima e la seconda dose. La sua efficacia è di quasi il 92%.

Ma se c’è dello scetticismo sui vaccini contro Sars-Cov-2, alla fine degli anni ’80 la stessa tecnica di mixare i vaccini è stata usata per combatter il virus dell’Hiv, con ottimi risultati. Inoltre,  dalla Spagna arrivano risultati concreti e incoraggianti sul contrasto al coronavirus. Qui circa 650 persone si sono sottoposto a un test che prevedeva la somministrazione di Astrazeneca e un richiamo con Pfizer dopo otto settimane. I risultati parlano chiaro: il mix è in grado di inattivare il virus più di qualsiasi altra combinazione di vaccini omologhi.

Si attende dunque il parere del Cts per capire il mix vaccinale sarà obbligatorio o le regioni potranno prendere strade autonome, nel frattempo contro lo scetticismo di chi ancora non si è vaccinato, oggi il premier Mario Draghi, nel corso di una conferenza stampa, è stato abbastanza chiaro.

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Maria Cristina Mastrangelo