Le origini di Ferragosto, da festa laica dell’antica Roma fino alla Chiesa Cattolica. Le curiosità che forse non conoscevi, tra piatti tipici e usanze in tutta Italia
Ferragosto 2021 è arrivato di domenica, e anche se nel resto del mondo è letteralmente un giorno come un altro, lo stesso non si può dire in Italia. La ricorrenza del 15 agosto ha origini laiche, radicate nell’antica Roma. Fu l’imperatore Augusto infatti, lo stesso al quale Giulio Cesare modificando il calendario dedicò il mese di agosto, ad istituire tale festa. Le origini risalgono al 18 a.c., mentre il termine deriva dal latino “feriae augusti”, ovvero “riposo di Augusto”. Le ferie Auguste facevano parte di un’altra serie di festività dello stesso mese, l’allora sextilis, dedicate alla fine dei lavori agricoli e a Conso, Dio della terra e della fertilità.
Il popolo aveva dunque la possibilità di riposare durante quel periodo di grandi festività Augustali, dopo le fatiche dei raccolti durante tutta l’estate. Fu la Chiesa Cattolica però a spostare il giorno dal 1º di agosto al 15, per far coincidere la ricorrenza laica con la festa religiosa dell’Assunzione della Madonna. Sono moltissime le tradizioni che sono arrivate dall’antica Roma fino ai giorni nostri. Andiamo a vedere quali sono le più comuni.
Il Ferragosto è festeggiato esclusivamente in Italia, soltanto l’Irlanda cattolica festeggia il 15 agosto come festa religiosa. Nel corso degli anni, nel nostro Paese, si sono diffuse diverse usanze per il tanto atteso giorno di mezza estate, tra scampagnate, falò in spiaggia e gite al mare. Quella che ancora oggi rimane probabilmente la più importante è il Palio di Siena dell’Assunta. Nel capoluogo toscano infatti, oltre al Palio del 2 luglio si corre intorno alla Piazza del Campo anche il 16, proprio in occasione dell’assunzione di Maria. Questa usanza è anch’essa da collegare ai festeggiamenti in età romana quando gli animali da traino, compresi i cavalli, venivano adornati e fatti sfilare per la città.
Al sud Italia, e nelle località balneari sono molto diffusi i falò, insieme ovviamente alle feste in spiaggia, piuttosto che alle gite fuori porta e ai bagni di mezzanotte per trovare refrigerio nelle calde serate estive. Durante il ventennio, il regime era solito organizzare delle gite turistiche tramite associazioni dopolavoristiche, con tariffe speciali sui treni per permettere a tutta la popolazione di potersi spostare al mare o in montagna. E’ proprio dal periodo fascista in poi che Italia diventano comuni le scampagnate con pranzo al sacco, visto che per molte famiglie non era previsto il vitto. Per quanto riguarda i piatti tipici, da nord a sud si spazia dalle gelatine siciliane con limone e gelsomino(gelo di melone), fino al pollo con i peperoni di Roma, passando per il tipico piccione arrostito toscano.