Le Paralimpiadi di Tokyo da sogno per l’Italia. Nono posto e successo storico per gli azzurri: le motivazioni nel dettaglio
Una spedizione in Giappone a dir poco storica, forse irripetibile per la nostra nazionale. Gli atleti italiani, tra le Olimpiadi e le Paralompiadi di Tokyo si sono distinti alla grande, andando oltre ogni più rosea aspettativa. Incredibilmente dopo i successi di Jacobs e Tamberi, ci hanno pensato la Contraffatto, la Sabatini e la Caironi a riempire le prime pagine dei nostri quotidiani sportivi. Di tutta la stampa a dire il vero, visto che i nostro atleti a Tokyo hanno sfiorato il record di Roma nel 1960.
Sono 69 medaglie in tale, con 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi. Addirittura nono posto finale nel medagliere, ampiamente superata la spedizione di Seul nel 1988. Come detto, secondo miglior piazzamento nella storia dopo le Paralimpiadi italiane, quando le medaglie erano state 82.
Dopo la clamorosa vittoria di Marcel Jacobs nei 100m, la vittoria della nostra nazionale nella staffetta sui 400m, le vittorie di Tamberi e il fotofinish di Tortu, è stato ancora il Track and Field a regalarci grande gioia. Anche durante le paralimpiadi appena conclusesi, che hanno visto come ciliegina sulla torta il trionfo delle azzurre Contraffatto, Sabatini e Caironi addirittura salire sul podio insieme.
Un’impresa irripetibile, che ha lasciato tutti gli appassionati di atletica increduli. Proprio Ambra Sabatini – campionessa olimpica – ha ribattezzato il trio: “Le fantastiche tre”, durante l’intervista in zona mista. Ma anche il nuoto ha fornito moltissime medaglie, la maggior parte di esse infatti – ben 39 sulle 69 complessive – arrivano dall’acqua. Sono 11 gli ori, 16 gli argenti e 12 i bronzi. Una grande soddisfazione per tutto il movimento, che ha dato enormi segnali di crescita in questo anno così complicato per lo sport e per il nostro Paese in generale.