Anna Safroncik è intervenuta, ospite a Le Iene, ha lanciato un appello di pace per l’Ucraina. L’attrice si rivolge direttamente a Papa Francesco
E’ stata ospite di diverse trasmissioni in queste settimane, lanciando appelli e rilasciando interviste e testimonianze importanti. Anna Safroncik lo ha fatto anche nella serata di ieri, ospite a Le Iene, dove con un monologo si è rivolta prima al pubblico, poi ai capi di stato internazionali, e infine al Papa. L’attrice italo-ucraina, arrivata in Italia all’età di 12 anni, ha appena abbracciato il padre in fuga dalla guerra, da Kiev, sua città natale. Mai avrebbe pensato, come dalla stessa donna dichiarato in una recente intervista, di rivivere i fantasmi del passato, del comunismo, di Chernobyl.
L’intervento di ieri sera da parte della showgirl è stato come al solito toccante e diretto, commovente e concreto. Un appello in tutto e per tutto, rivolto prima a Mario Draghi, Ursula von der Leyen, Sergio Mattarella, con la richiesta di raggiungere Kiev per fermare i bombardamenti. Poi, nella parte finale del suo monologo, l’attrice – guardando dritta verso la telecamera – si è rivolta a Papa Francesco.
“Kiev è la mia città, sulla facciata della casa dove sono cresciuta c’erano due parole: pace e libertà. Kiev oggi è la capitale del mondo libero, e va difesa come simbolo di tutto ciò che la democrazia ha conquistato”. Con queste parole (video disponibile qui in alto) si è aperto l’intervento di Anna Safroncik a Le Iene, nella serata di ieri. L’attrice, nata a Kiev nel 1981, ha trovato fortuna in Italia diventando famosa soprattutto nella sitcom Cento Vetrine. La star della nostra tv e del nostro mondo dello spettacolo, nelle ultime settimane, è stata ospite in diverse trasmissioni, per lanciare i suoi messaggi di pace e diversi appelli.
Il suo monologo di ieri, durante la puntata de Le Iene, si è concluso con un toccante messaggio rivolto a Papa Francesco. “Papa Francesco, con la sola sua presenza a Kyiv lei può costringere Putin a fermare le bombe e aprire finalmente un vero dialogo”. Conclude infine rivolgendosi ancora al Pap: “Papa Francesco, la mia città che in questi mesi si tingeva di bianco e rosa per la fioritura e ora è dilaniata dalla esplosioni, è li ad aspettarla”.