ll trasferimento di soldi tra parenti può comportare dei rischi legali e spingere il Fisco ad effettuare dei controlli.
Si può disporre dei propri soldi fino ad un certo punto. Volendo donare o prestare delle somme ai parenti bisogna conoscere i paletti normativi entro cui agire per evitare di incorrere in rischi legali e di essere sottoposti agli accertamenti del Fisco. Dai bonifici alle donazioni fino ai depositi, le informazioni da conoscere sono parecchie.
Donare o prestare soldi ai figli o ai parenti è un’azione molto più frequente di quanto si pensi. Non tutti, però, agiscono rispettando la Legge rischiando di finire in guai seri con un’accusa di evasione fiscale oppure di riciclaggio di denaro. Bisogna rispettare le normative ed evitare che il Fisco abbia sospetti e inizia ad indagare. Sarebbe una scocciatura dover provare di non aver commesso illeciti e di aver agito correttamente.
Il primo passo, dunque, è capire qual è il modo corretto di trasferire soldi ai parenti in base alla natura di quel trasferimento. Bonifico, prestito, donazione, deposito fiduciario, per ogni operazione ci sono indicazioni differenti. Semplici per quanto riguarda il bonifico. Basterà scrivere correttamente la causale non lasciando adito a fraintendimenti. Da approfondire, invece, gli altri trasferimenti.
Iniziamo approfondendo la questione prestito tra parenti ossia al trasferimento di una somma con la promessa di restituirla a rate o no successivamente. Un contratto a carattere reale che si perfezione non appena c’è la consegna del denaro o del bene. Si possono prevedere interessi oppure no, se non dovesse esserci una specifica disposizione allora si presuppone che sia oneroso (articolo 1813 e seguenti del Codice Civile). Il contratto potrà essere anche verbale ma la scrittura privata è sicuramente consigliabile.
Adesso passiamo al deposito irregolare tra parenti. Si chiede al familiare di custodire una certa somma di denaro. Questi soldi diventeranno di proprietà di chi li riceve ma poi dovrà restituirli in un secondo momento nella stessa quantità. Può restituire in soldi oppure in altro modo, basta che il valore sia il medesimo. Qui la differenza con il deposito ordinario che prevede la restituzione dello stesso bene. Dal mutuo si differisce per lo scopo. Non è un finanziamento ma un affidamento fiduciario.
La donazione, infine, è una cessione gratuita di un bene senza alcun ritorno. Sopra la modica cifra (definita in base alle disponibilità economiche del donante) serve un’atto notarile. Le tasse ci sono solo su importi molto elevati. In ognuno di questi tre casi per evitare rischi di qualsiasi natura è bene redigere una scrittura privata per dimostrare la natura del rapporto in caso di controlli. Tale scrittura dovrà contenere tutti i termini dell’accordo. Per lo spostamento del denaro, poi, è bene utilizzare un bonifico.