“Ho bucato qualcuno”, queste le tragiche parole che testimoniano la morte di un ragazzo di appena 23 anni, tutto è accaduto dopo una lite sul calcio. Non si può morire così.
Tragica storia arriva dall’Italia e spiazza sia per il suo essere cruenta che soprattutto per il grandissimo dispiacere dato a tutta la popolazione.
Hekuran Cumani, 23 enne di Fabriano, ha perso la vita l’altro giorno dopo che era uscito a Perugia per passare una serata tra amici. A ucciderlo un colpo di arma da taglio di un 21enne che avrebbe detto al suo gruppo “ho bucato qualcuno”, mostrando un coltello pieno di sangue.
Al momento non è stato reso noto il nome del ragazzo colpevole dell’omicidio, probabilmente per evitare la gogna mediatica di fronte a un fatto tanto grave come questo. Sicuramente il racconto cruento fa accapponare la pelle e non può passare inosservato. Siamo certi che questa sia la sensazione che si è mossa sulla schiena di moltissimi italiani che hanno potuto apprendere con dolore la notizia attraverso i giornali.
Andiamo a leggere più da vicino tutto quello che si sa su questa tragica notizia e i particolari che sono emersi sulla dinamica nelle ultime ore.
In merito all’episodio della tragica morte di un 23enne con una conferenza stampa è stata ricostruita tutta l’indagine. Il colpevole della coltellata fatale è stato arrestato, anche se al momento l’arma del delitto, lanciata si dice da un suo amico, non sarebbe stata rinvenuta.
Pare che questi si sia scagliato contro il coetaneo colpendolo con un fendente al torace e provocandone la morte in pochissimi minuti, dopo aver colpito una zona vitale. Dopo l’aggressione sarebbe fuggito insieme ai suoi amici.
Intanto Raffaele Cantone, procuratore di Perugia, ha parlato di un “atto estemporaneo e non contestato in concorso“. Si parla anche di elementi granitici in merito all’ordinanza di custodia. Dopo l’omicidio è stata anche bruciata l’automobile del ragazzo.
Tutto sarebbe nato da uno screzio, una lite per il calcio che ha portato a contestazioni inaccettabili. Pare che fuori dalla discoteca, alla fine di una serata, mentre si parlava di calcio giovanile perugino un amico della vittima avrebbe urlato “forza Marocco” scatenando l’ira del gruppo. Un episodio che non si può accettare perché di certo non può morire un ragazzo così giovane per un motivo del genere, ma in generale anche a prescindere dalla causa. Nelle prossime ore potrebbero arrivare ulteriori aggiornamenti.